
di Giannino Ruzza
Centoquattordici casi di, vaiolo delle scimmie, sono stati accertati dall’inizio dell’anno nella provincia di Mai-Ndombe, che fa parte del territorio di Kwamouth, confermano le autorità sanitarie governative locali. Una provincia fortemente colpita dall’epidemia che ha già ucciso finora cinque persone, ovvero un tasso di mortalità del 7 per cento. La fascia di età più colpita va dai 15 anni in su. Il capo della divisione sanitaria provinciale, Faustin Bekonda, precisa che otto zone sanitarie, delle quattordici della provincia di Mai-Ndombe, sono interessate da questa epidemia. La contaminazione di questa malattia, avviene per “contatto con animali malati”, spesso macellati dai cacciatori. Si trasmette anche per contatto diretto con un animale o da una persona già infetta. ll dottor Bekonda chiede alla popolazione di prestare molta attenzione al consumo di carne di animali che presentano eruzioni cutanee e di rispettare le norme igieniche per proteggersi dalla malattia: “Se notate eruzioni cutanee negli animali vivi, non solo non dovete macellarli e cibarvene, ma nemmeno toccarli. Anche nelle famiglie se notate che un bambino, una donna, un uomo ha eruzioni cutanee diffuse, è necessario che si faccia visitare nelle strutture sanitarie, piuttosto che correre il rischio di infettare altri componenti del nucleo familiare e con il pericolo concreto di estendere questa malattia molto contagiosa anche al resto della comunità provinciale. Dalle dichiarazioni rilasciate del capo della divisione sanitaria provinciale Bekonda il territorio di Mai-Ndombe, circondato da grandi foreste ricche di selvaggina, registrerebbe casi di vaiolo delle scimmie, ogni anno.