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Centro storico. A Modica più di un immobile su tre è abbandonato

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20 commenti su “Centro storico. A Modica più di un immobile su tre è abbandonato”

  1. Residente centro storico

    La responsabilità maggiore dello spopolamento del centro storico di Modica ricade sull’amministrazione del sindaco Ignazio Abbate che scelleratamente ha penalizzato i residenti in materia di viabilità. Negli ultimi 9 anni infatti sono stati sottratti centinaia di parcheggi per posti auto e di contro i pochi rimasti sono a pagamento.

  2. Vengono costruite nuove abitazioni prima cosa perché ormai la “vita è alla sorda” anche ma non solo per una questione di parcheggio che è stato ulteriormente ritagliato dall’amministrazione comunale per far spazio nel centro storico a molte piazzette dove tra l’altro spesso è volentieri non c’è nessuno.
    Ma comunque sia se vuoi acquistare un immobile a modica bassa o modica alta alcuni ti chiedono quasi come i in appartamento alla sorda magari che poi è tutto da rifare anche l’impianto della luce per dire.

  3. Vogliamo parlare di sicurezza? L’ex sindaco Abbate ha speso decine di migliaia di euro per le telecamere che sono spente da anni! Vogliamo parlare del parcheggio di viale medaglie d’oro? Chiuso! Vogliamo parlare delle navette? Chi le ha viste!

  4. I residenti del centro storico pagano la TARI piu’ alta rispetto ai residenti delle campagne, favoriti da Abbate, solo perche’ hanno i cassonetti un po’ piu’ distanti. Oltre il danno la beffa di affogare nella spazzatura

  5. Ristrutturare e affittare o vendere ai turisti. Rivolgendosi a agenzie immobiliari che operano anche all’estero.

  6. Il centro storico, includendo anche i quartieri storici, ha bisogno di essere rivalutato con opere di ripristino importanti. Percorrere le stradine è tristezza, desolazione e insicurezza. Sono perlopiù case rimaste in eredità, inutilizzate per motivi vari dagli eredi e lasciati andare in malora. Un piano di recupero è poco se non si pensa di rivedere la viabilità per agevolare l’abitabilità. Le scale sono caratteristiche ma non facilitano. La zona Sorda è pianeggiante, i palazzi rispecchiano la nuova concezione dell’abitare… alveari anonimi poco socializzativi ma comodi e pratici. La differenza è nella morfologia e non è da poco! Censire… certo, ma bisogna considerare ogni aspetto e non si possono fare confronti e criticare l’espansione. Fare arrivare la spesa in una via del centro storico e portarla all’ottavo piano di un palazzo alla sorda… si è valutata la differenza di difficolta’? Semplice e naturale Il disinteresse e l’abbandono… se poi si mette anche l’assenza del servizio di trasporto pubblico…. è presto detto.

  7. Ho visto che con i finanziamenti del 110 % con l’impostazione data da Conte hanno alimentato truffe e poi sono stati fatti interventi in costruzioni recenti che magari potevano essere ristrutturate in seguito o semplicemente con aiuti. Un intervento sulle costruzioni dei centri abitati in tutta Italia sarebbe stato più utile, ma non finanziamenti a pioggia che sicuramente sarebbero andati alla mala o ad imbroglioni, ma finanziamenti senza interessi e una gradualità finalizzata a non esaurire le risorse e non fare sprechi. Ma certa politica neppure si rende conto del danno fatto. In questo caso, secondo me, il precedente Sindaco non ha nessuna responsabilità.

  8. Brava Rosalba, il centro storico si era già spopolato da decenni, altro che Abbate, ormai i giovani non vogliono fare scale e non possono posteggiare i loro suv in queste viuzze cosi’ strette.
    Quindi l’iniziativa va bene, ora è da vedere cosa si riuscirà a fare.
    Io consiglierei di contattare i proprietari, si trovano facilmente tramite una visura, e dargli 6 mesi di tempo per ristrutturare almeno le facciate oppure per dare il permesso a demolire, costruendo al posto di questi ruderi o delle piazzette o dei parcheggi.
    Attendiamo commento da qualche scienziato.

  9. Zio Totò lo scienziato sei tu perché ti ricordo che nel centro storico è vietato demolire o modificare. Il vincolo storico, paesaggistico o delle belle arti ti ricorda qualcosa???

  10. Ma l avvento smisurato dell asfalto steso ovunque, a Modica dove la pavimentazione cittadina e’ tradizione.. Tutti i centri dei Monti iblei sono pavimentati..Adesso anche i Piazzali di nuovi palazzi a Modica sono asfaltati, ma ci rendiamo conto della scelta misera e cecata. Il caldo ed il sole sull asfalto creano l invivibile.Il Pavimento in calcstruzzo e gia’ un dipiu’.

  11. zio Totò è un super scienziato, lui gli da sei mesi di tempo per ricostruire almeno le facciate, io dico, ma secondo me dovrebbe dargli solo 3 mesi, perchè tanto. Perchè zio Totò che ha le idee così chiare, ma perchè non lo candidiamo come Sindaco, in quattro e quattrotto risolverebbe tutti i problemi, miegghiu ri Draghi.

  12. Giovanni Savarino

    Stiamo reinventando l’acqua calda, l’iniziativa delle case ad 1 euro opportunamente rimodulata potrebbe servire, Non c’è niente da inventare, è stato già fatto ma si parte dall’amministrazione che deve coordinare il tutto… se si vuole.

  13. Ognuno di noi é sensibile a questa tematica. Siamo tutti affezionati al centro storico, che é anche Modica Alta.
    Ognuno di noi ritiene di potere proporre una soluzione contro lo spopolamento e il degrado della parte storica della città.
    Quello che manca é un luogo di confronto e di sintesi, un’agorà, nel senso originario del termine, attraverso cui le idee di tutti, come tanti tasselli del puzzle, forniscano il progetto complessivo.
    Credo che la domanda principale che dovremmo porre é quella di creare il contesto dialettico. Una volta creato questo, ogni tema potrebbe essere sviluppato e risolto in azione concreta.

  14. Francesco Galazzo

    Ho avuto modo di partecipare al convegno di Modic’altra alcuni mesi fa al castello. Sono voluto intervenire per sottolineare che una città che continua ad avere meno abitanti, nel frattempo si espande sempre di più e’ una cosa strana
    Vero che i quartieri storici non sono comodi da vivere, però non possiamo sottometterci all’idea del fatto storico e quindi non si può toccare una pietra. Troppo comodo. Se qualche autorità girasse per qualche quartiere si renderebbe conto che tanti, specialmente extracomunitari, acquistano con pochi soldi case fatiscenti e poi fanno le modifiche che vogliono o he credono. Altro che Soprintendenza, quella e’ lo spauracchio di chi esegue lavori dietro progetti e relative autorizzazioni, ma tutti le altre modifiche apportate da tanti abusivamente, chi li controlla? Allora quale il senso della salvaguardia del centro storico? Altra cosa: la città cresce dal punto di vista fisico e gli abitanti diminuiscono. Si chiedono i cittadini che crescendo la città crescono i costi per I cittadini? Bisogna portare nei nuovi quartieri i servizi: acqua; fogna; luce; illuminazione pubblica; strade; sicurezza; servizio rifiuti ecc. ecc. Tutti questi costi in più sono in carico agli stessi cittadini. Se un quartiere e’ abbandonato, non e’ che si può lasciare al buio o senza servizi. Allora? Allora non si può incolpare l’ultimo sindaco e neanche il penultimo. Si deve incolpare tutta la politica che non ha saputo amministrare il territorio e la citta’ negli ultimi 50 anni. Nessuno ha avuto il coraggio di guardare oltre la punta del proprio naso. Fino a quando un sindaco o un politico fa un programma in funzione al suo personale successo, non sarà mai un bravo sindaco e mai un bravo politico. Bisogna avere il coraggio di stabilire alcuni punti tipo. In un quartiere ci sono edifici abbandonati di valenza storica e architettonica? Bene quelli vanno salvaguardati e recuperati cercando di capire come. Invece per edifici abbandonati e fatiscenti di nessun pregio, bisogna passare all’ufficio dell’esproprio. Queglie difici vanno quindi abbattutie e al loro posto realizzare spazi per varie usi. Altra cosa, nei quartieri storici bisogna rifare impianti di acqua e fogna, che risalgono al 1930/40. Allargare le stradine e rifare l’illuminazione. Riportare i modicani dentro le mura della città, sarebbe una scommessa enorme che darebbe tanto lavoro e sicuramente ottimizzerebbe i costi di gestione.Cerchiamo di non essere ipocriti quando applaudiamo a certe foto di certi centri storici dicendo “da noi perché no?” Perché non riflettiamo su questi punti? Lavoriamo affinché la citta’ faccia la citta’ e lacampagna faccia la campagna. Basta di cementificare tutto il territorio.Torniamo ad una dimensione meno dispersiva e piu’ inclusiva, ma soprattutto non diamo la colpa sempre agli altri. Assumiamoci le nostre responsabilita’ di cittadini.

  15. @Nino, io non sono né un ingegnere e ne un politico, e quindi non sono a conoscenza di tutte le regole edilizie, ma ho solo detto la mia.
    @Pippo, in 3 mesi non trovi neppure i muratori e i materiali, quindi il super scienziato non sono io.
    E poi il sig. Francesco Galazzo, che sicuramente è più colto di me, dopo una bella premessa, ha detto le stesse cose che dicevo io.

  16. L’espansione abitativa di un territorio avviene secondo un piano regolatore, comunque discusso ed approvato da un Comune. Dalle costruzioni I comuni hanno un ritorno in opere di urbanizzazione.Le colate di cemento al posto della campagna è scelleratezza, tuttavia se nessuno vuole lavorarla, il proprietario terriero vende per un diverso progetto. Se la popolazione diminuisce è perché i giovani vanno via e quelli che rimangono cercano di crearsi situazioni abitative più agevoli e quindi si spostano…..Modica in tutto il suo complesso centro storico è difficile… viabilità, servizi, trasporti….. I bar per la granita non garantiscono l’efficienza. Il recupero serve a ridare aspetto alla città, ma se gli eredi non sono in condizione di farlo…. si parla solo di aria fritta……e il rischio di ghettizzare i quartieri storici è realtà.

  17. Modicani, non sarà mai troppo tardi quando capirete che dovete vivere al mare, non nella vostra città priva di viabilità, marciapiedi e piena di salite, discese, code..

  18. Non c entra..nel dibatitito, Il muro piu’ alto piu’grande l abbracatura..Ecco i risultati
    Numeri da capogiro per le vendite all’asta in provincia di Ragusa. Un fenomeno, quello delle aste giudiziarie, che sembra non conoscere crisi e prolifera sulla crisi altrui, ovvero su coloro che oberati di debiti si vedono mettere all’asta terreni o immobili ad un valore molto più basso rispetto al prezzo di mercato. Nel Ragusano nei primi 6 mesi di quest’anno sono 717 i procedimenti in corso, ovvero 7 ogni 1.000 residenti, e che comprendono 388 appartamenti e 139 terreni agricoli o edificabili. Il nostro territorio si classifica quindi al 33° posto tra i comuni italiani per il numero di esecuzioni

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