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Vittoria. Interventi sul nuovo regolamento di Mercato. Zarba: “Riflettere”

La valorizzazione del prodotto locale va difesa con processi di crescita che guardano ai mercati nazionali ed internazionali”.
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Sulla votazione in Consiglio Comunale dei nuovi provvedimenti riguardanti la gestione del Mercato Ortofrutticolo di Vittoria, l’Associazione Concessionari ha inteso lanciare alcune riflessioni: “Apprendiamo della convocazione del Consiglio Comunale avente ad oggetto la revoca delle delibere 43 e 44 per il tramite delle quali verrà sancito un ritorno al passato. La gestione della struttura mercatale tornerebbe al Comune di Vittoria con l’attuale Società partecipata tornare a vestire i panni di semplice Società di servizi. All’alba di un voto fondamentale su un atto altrettanto fondamentale per il futuro del Mercato e della città, ci sentiamo di chiedere ponderatezza ed altrettanta oculatezza a chi sarà chiamato ad esprimersi con il proprio voto in Consiglio. Tale spunto di riflessione che sentiamo di rivolgere a tutte le forze politiche di maggioranza ed opposizione nasce da alcune considerazioni che sentiamo il dovere di esternare prima del voto proprio perché riteniamo ci sia bisogno di forte responsabilità da parte di tutti. Non siamo contrari per partito preso ad un ritorno al passato. La nostra linea circa l’importanza dell’Ente Gestore per un mercato come Vittoria è nota ai più ma seppur rispettiamo gli intendimenti amministrativi dell’attuale amministrazione che segue una direzione opposta e contraria alla nostra, non ci sentiamo di avallare una scelta che ci collocherà nuovamente lontani dagli assetti gestionali dei più importanti Mercati d’Italia e d’Europa. Italmercati, siamo altresì consapevoli, sia una opportunità di crescita sia istituzionale che in termini di chance, ma il punto, oggi, non è questo. Il punto è tracciare una rotta che ci ponga al medesimo livello di altre strutture mercatali che ad oggi possono imbastire una qualsivoglia interlocuzione puntando allo sviluppo economico del mondo produttivo e commerciale che vive il Mercato. Nel 2022 è ancora possibile ragionare su questi temi come se l’unico snodo da voler far passare è una contrapposizione tra due o più parti? Troppo poco! Anzi il nulla. E’ fondamentale ragionare, se ancora si vuole, su altro. Se prendiamo ad esempio il concetto del pareggio di bilancio, previsto dall’articolo 3 comma 2, si parla di gestione volta al pareggio di bilancio; tanto dovrebbe incassarsi; tanto dovrebbe essere speso nella Struttura. Ove fosse così, è stato previsto un piano di riammodernamento del Mercato? Se fosse così, il Comune è pronto oggi a confermare che la totalità degli incassi provento dei canoni d’affitto verrà totalmente reinvestita sulla Struttura? Altra storia, altresì delicata, è quella che riguarda i fondi del PNRR a cui il Mercato potrebbe accedere solo tramite l’esistenza di una Società privata (oggi la “Vittoria Mercati” a Socio Unico il Comune di Vittoria). Abbiamo avuto modo di leggere una serie di misure che riguardano la nostra città. L’assenza di progetti dedicati al mercato ci portano a prendere coscienza di quanto espresso in precedenza: senza il soggetto privato capofila non è possibile concorrere. E su questo ci piacerebbe riascoltare il consulente Samela così come fatto mesi addietro in pubblica assemblea. Probabilmente potrebbe aiutare a chiarire questo aspetto. Chi ha intenzione di recepire questa nostra posizione come un attacco all’operato dell’Amministrazione, è palesemente fuori strada. Vittoria continua a pagare, oggi, lo scotto di una città dove sono le contrapposizioni l’unica linfa del vivere quotidiano; Noi vogliamo lanciare un invito ad una profonda riflessione che punti sulla capacità di fare un passo indietro rispetto a posizioni capaci di ledere il futuro prossimo decretendandole irreversibili con atti di revoca. La valorizzazione del prodotto locale, frutto del grande sacrificio dei nostri produttori, va difesa e promossa. Un’opportunità di crescita al Mercato di Vittoria è un’opportunità di crescita per l’intero indotto che non merita di continuare a soffrire senza avere la possibilità di provare ad allinearsi ai criteri di crescita del resto d’Italia. Questo non significa mettere in discussione la vocazione produttiva del Mercato. Questo significa alzare gli occhi verso nuovi orizzonti: innovativi ma allo stesso tempo ponderati”.

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