Ci troviamo ormai in forte imbarazzo dinanzi a questo sindaco perché abbiamo appurato, e in più di una occasione negli ultimi tempi, come non sia più riconosciuto come l’interlocutore privilegiato della città. Anzi, la cittadinanza, per nutrire una qualche speranza di vedere risolti i propri problemi, e tutto ciò è perlomeno paradossale, si rivolge alle minoranze”.
Lo ha detto il capogruppo dei Cinque Stelle Ragusa, Sergio Firrincieli, durante la seduta di martedì pomeriggio del Consiglio comunale di Ragusa. Aggiungendo: “Se i residenti per la questione idrica a San Giacomo o le mamme per la vicenda della riapertura di Pediatria preferiscono avere a che fare con le opposizioni, significa che non hanno trovato il riscontro che auspicavano in seno alla Giunta. Quindi, qualcosa non funziona, anzi si è decisamente rotto nel rapporto che un primo cittadino dovrebbe avere con la propria comunità”.
“Tra l’altro – prosegue Firrincieli – l’attuale sindaco continua a inaugurare tutto quello che ha trovato nel cassetto mentre se parliamo di nuove idee dell’Amministrazione Cassì, tutti vediamo che cosa sta accadendo con questa vicenda delle strisce blu e della Ztl a Ibla, un incaponimento di cui nessuno, in questa fase delicata, sentiva il bisogno. Ma ricordiamo pure la vicenda dell’Asi, dei pozzi, del potabilizzatore che già erano pronti da collaudare sin dall’insediamento di quest’Amministrazione essendo tutto stato predisposto dalla precedente. E, invece… E, ancora, la mancanza di programmazione come testimonia la vicenda del denitrificatore di Marina di Ragusa. Abbiamo preso atto dell’intempestività con cui si è agito mentre oggi, su questo fronte, continuiamo a fare i conti con un’altra emergenza. In piena pandemia, quando tutto era fermo, l’Amministrazione Cassì si è arroccata in un limbo attendendo le indicazioni provenienti dai Governi nazionale e regionale quando, invece, si sarebbe potuto predisporre un bando per l’appalto del sollevamento dell’acqua e, invece, anche in questo caso si è arrivati a fare i conti con un’ulteriore emergenza, addirittura un ritardo di sei mesi (tanto è durata quella vacatio) che, adesso, ci sta costando una serie di disservizi che ancora oggi i cittadini pagano. Una crisi, a dirla tutta, per il momento non del tutto risolta giacché l’impianto dell’Asi ancora non serve appieno tutti i quartieri della città. E, comunque, l’aspetto più pesante è che il sindaco non fornisce risposte ai cittadini, quelle stesse che, adesso, i ragusani vengono a cercare alle opposizioni e questa è già di per sé un’anomalia”.
Un’altra riflessione, poi, Firrincieli l’ha fatta con riferimento al precedente capo dell’Amministrazione. “A quel sindaco – ha detto l’esponente pentastellato – si rimproverava di non uscire dalla propria stanza. Nonostante questo, ha attivato e concluso tantissime opere pubbliche e molte altre ne ha predisposte, le stesse di cui sta usufruendo l’attuale Giunta. Di contro, sappiamo che Cassì viene alle 9 ed esce la sera alle 10. Ma forse non si rende conto che il tempo che impiega non produce redditività nel contesto delle risposte da fornire alla comunità, perché non arriva nessun risultato tangibile: dove sono tutte queste opere pubbliche che ci si attenderebbe a fronte di un impegno così pieno?”. Il sindaco ha risposto piccato anche lasciandosi andare a qualche critica pesante e personale nei confronti di Firrincieli che ha stigmatizzato questo modus operandi. “Se abbiamo un sindaco che non sa dare risposte e non riesce a intavolare interlocuzioni con gli altri enti istituzionali, come nel caso della crisi idrica a San Giacomo con il consorzio di bonifica, che colpa ne abbiamo noi – conclude Firrincieli – piuttosto dobbiamo prendere atto di un’azione amministrativa inconcludente e che riesce a vendere bene il fumo senza l’arrosto”.