
Sono 22 le persone decedute alle prime luci dell’alba nel sud-ovest del Pakistan quando il minibus su cui viaggiavano è precipitato in un burrone. L’incidente è avvenuto sull’autostrada nazionale Quetta-Zhob, distretto di Qila Saifullah, provincia del Baluchistan. Secondo le notizie riportate dai media locali, il veicolo stava percorrendo il tratto di strada da Zhob a Loralai. Il vice commissario distrettuale Muhammad Qasim ha detto che il minibus, è finito nel vuoto dopo che l’autista aveva affrontato a forte velocità una curva ritenuta pericolosa. L’unico sopravvissuto una ragazzo di 13 anni ricoverato in condizioni critiche nell’ospedale di Quetta, capoluogo di provincia. Tra le vittime si contano anche cinque minorenni. In un messaggio diffuso attraverso il social network, il presidente del Pakistan, Arif Alvi, ha espresso le condoglianze alle famiglie e disposto di fare il possibile per salvare la vita del bambino. Al presidente si sono associate le condoglianze del ministro degli Esteri Bilawal Bhutto Zardari e del primo ministro del Belucistan Mir Abdul Qudoos Bizenjo. In Pakistan, soprattutto chi ha avuto l’ardire di attraversare in van, la mitica Karakorum Highway, rischia l’osso del collo ad ogni curva per gli innumerevoli smottamenti e la mancanza quasi totale di barriere paracarri, lungo gli oltre 950 chilometri, scavati nella roccia, che separa la capitale Islamabad al Khunjerab Pass (4693 m ) che segna il confine con la Cina. Percorso sconsigliatissimo ai deboli di cuore. Infatti, il Pakistan ha uno dei tassi più alti al mondo in termini di incidenti stradali; una situazione causata dalle condizioni delle strade e dei veicoli, nonché dalla tendenza degli autisti a sovraccaricare i mezzi. Secondo i dati forniti dal governo, circa 30.000 persone muoiono ogni anno in incidenti simili in Pakistan.