
In Libano si vota domenica 15 maggio, ma i cittadini libanesi all’estero possono anticipare il loro voto nei giorni dal 6 all’8 maggio prossimi. È prevista la partecipazione al voto di 255.144 elettori residenti in 58 paesi dell’Asia, Europa e Africa, Australia e Stati Uniti, per i quali saranno istituiti circa 600 seggi elettorali. Il responsabile dell’Autorità di vigilanza elettorale, il giudice Nadim Abdel-Malik, ha espresso la propria preoccupazione per l’aumento dell’incitamento all’odio, degli insulti e dell’incitamento al conflitto presente nelle dichiarazioni in campagna elettorale dei candidati politici. In un’intervista concessa a un media locale, Abdel-Malik ha riconosciuto che c’è disuguaglianza nella copertura delle notizie apparse sulla carta stampata e nelle apparizioni sui media. Adbel-Malik, ha messo in guardia i candidati ai seggi e le varie forze politiche sulle conseguenze disastrose di tenere discorsi intimidatori e diffondere voci e inesattezze, e ha valutato che ciò minaccia l’imparzialità e la trasparenza delle elezioni. A causa dell’impatto della crisi economica, gli esperti ritengono che aleggi tra i cittadini un certo scetticismo per il voto del 15 maggio. Ad esercitare il diritto al voto, negli otto governatorati e 25 distretti, 2.022.387 donne e 1.945.120 uomini, per un totale di 3.967.507 elettori aventi diritto. Secondo i media internazionali, quasi 1.000 candidati si contenderanno 128 seggi, divisi equamente tra cristiani e musulmani. Fino alla fine di marzo si sono presentate come candidate un totale di 155 donne, una cifra che supera di gran lunga la loro partecipazione alle elezioni legislative se riferite al 2018. I resoconti della stampa indicano che negli 11 seggi del collegio elettorale di Beirut II, si registrano ben 118 candidaure. Questo martedì, deputati di diverse forze politiche e leader religiosi hanno invitato il popolo a recarsi alle urne, sottolineando che l’esercizio del voto contribuisce allo sviluppo della nazione e alla ripresa dell’economia. Tra i partiti favoriti in vista delle elezioni ci sono il Movimento Patriottico Libero, le Forze Libanesi, Hezbollah, il Socialista Progressista e il Nazionalista Sociale Siriano. Settimane fa, l’Unione Europea ha annunciato che schiererà un centinaio di osservatori alle elezioni libanesi al fine di scongiurare possibili brogli e sotterfugi di ogni tipo.