“La processione si fa come diciamo noi altrimenti non si fa”. E’ stata questa la minaccia nei confronti del vescovo di Piazza Armerina, il modicano Rosario Gisana, e al prete della Chiesa Madre di Barrafranca, Benedetto Mallia. Minaccia che ha fatto attivare da parte del Prefetto di Enna il Comitato provinciale per l’ordine e sicurezza.
Così, venerdì pomeriggio a Barrafranca, anzichè il tradizionale «Trunu», una struttura su cui viene montata la croce e sotto la quale i portatori si alternano conquistando a forza di spintoni il posto sotto il feretro, in processione è andata solo la croce, portata a braccio per tutto il percorso da Mons. Gisana, circondato da decine di poliziotti e carabinieri.
Momenti di tensione si sono registrati davanti alla chiesa Madre, presidiata da oltre cento poliziotti, quando tra la folla qualcuno ha cominciato a gridare «vergogna».
La tensione di ieri pomeriggio era il risultato di giorni di consultazioni tra la commissione organizzatrice della festa, il comitato spontaneo dei portatori e il parroco della chiesa madre. Nonostante fosse stata paventata l’impossibilità a realizzare la festa con l’uscita del Trunu, per il rischio di vedere schizzare i contagi covid, i portatori hanno insistito chiedendo che allora la processione, piuttosto che in forma ridotta, non si facesse. In chiesa sono volate parole grosse tanto che il comitato dell’ordine e la sicurezza ha deciso di blindare la festa.
4 commenti su “Minacciato il vescovo di Piazza Armerina, il modicano Gisana”
Voglio esprimere pubblicamente e a titolo personale, la mia solidarietà a Sua Ecc. Rev.ma Monsignor Rosario Gisana o più semplicemente, al carissimo Don Rosario.
La mia solidarietà a Don Rosario Gisana. Provo vergogna per certa gente ignorante che pretende di comandare. Conosco personalmente Don Rosario Gisana una persona “Giusta” come nessuno. E colgo l’occasione per esprimere la mia solidarietà pure su quel servizio di una nota trasmissione televisiva,
di qualche tempo fa. completamente NON VERITIERO.
Ma che cristiani siamo se poi cadiamo così in basso… come si può rivendicare, minacciare ed arrivare ad una bassezza tale per una processione che dovrebbe solo farci ritrovare il senso del cristianesimo vero. Solidarietà a mons. Gisana ed a tutta quella chiesa sobria e riflessiva. No alla chiesa vestita di paganesimo.
In certi paesi dell’entroterra……la civiltà mentale non arriverà mai……non ci sono parole