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Confronto: “Tribunali soppressi e i tempi del Parlamento Siciliano”

Tempo di lettura: 2 minuti

La recente presa di posizione del portavoce del Comitato Pro-Tribunale di Modica per la continua mancanza del numero legale che priva di fruttuosità il Parlamento Siciliano, non può e non deve passare in silenzio. E l’associazione Confronto, che nell’ambito del comitato rappresenta la società civile, è pronta a fare la propria parte sollecitando una riunione del Comitato di Modica per decidere una presa di posizione netta e chiara unitamente ai Comitati di Nicosia e Mistretta. Lo sfogo dell’avv. Enzo Galazzo, che si rivolto al presidente dell’Ars on Gianfranco Miccichè, è abbondantemente giustificato perché legittimo sotto ogni punto di vista. La “legge voto”, proposta a sostegno dell’attività dei Comitati impegnati per la riapertura dei tribunali soppressi e dal loro coordinamento nazionale, dopo il farraginoso passaggio dalla apposita commissione è andata in aula dove il relativo articolato è stato approvato da tempo. L’approvazione definitiva è stata però rimandata ad una successiva seduta che, da settimane, non ha avuto luogo per la continua mancanza del numero legale. Semplicemente paradossale! Una Vergogna!
Da qui la decisione di “Confronto” di suggerire la ripresa dell’azione mobilitativa non solo per provocare l’atteso pronunciamento dell’Ars ma anche per verificare il comportamento dei singoli Parlamentari con particolare attenzione a quelli dei territori interessati alla scellerata soppressione dei tribunali in virtù di una riforma fallimentare.
“Proporremo ai Comitati di presidiare i lavori dell’Ars – ha dichiarato Enzo Cavallo, presidente dell’associazione. È inammissibile che il nostro Parlamento Regionale possa passare il tempo in questo modo. Abbiamo il diritto di sapere come votano i deputati dei territori privati dei loro tribunali e costretti a subire le allucinanti conseguenze di una riforma che ha messo in ginocchio la giustizia ed ha sinistrato l’organizzazione giudiziaria nei comprensori dove sono stati effettuati gli accorpamenti. Ai parlamentari si chiede chiarezza. A ciascun deputato viene chiesto di assumersi la responsabilità di una decisione innanzitutto con la presenza e poi con la espressione di un voto. Il nostro obiettivo è quello di vedere approvata la stessa “legge voto” votata da buona parte delle altre regioni. Vista la mancanza di risultati siamo pronti a recarci a Palermo consapevoli che è sicuramente l’unica strada da imboccare per ottenere un pronunciamento, celere e concreto, dell’Ars”

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1 commento su “Confronto: “Tribunali soppressi e i tempi del Parlamento Siciliano””

  1. Salvatore Rando

    Il Presidente Miccichè a Modica a tagliare nastri, altri partiti altrove, si ricordano del territorio solo in vista elezioni. Voglio ricordare alle santità eminentissine che  una Commissione Istituzionale all’Ars ha esitato all’unanimità l’approvazione di un DDL per salvare i tre tribunali soppressi di Modica, Nicosia e Mistretta, ancora oggi non è calendarizzata per essere discussa in aula e approvata. Altre Regioni lo hanno già fatto, in Sicilia preferiscono prendere in giro le comunità e i Comitati che spendono il loro tempo ad inseguire i ciarlatani che senza vergogna hanno il coraggio di fare passerelle per la campagna elettorale. Non solo i partiti ci prendono in giro ma anche il Presidente Musumeci non è da meno con finte rassicurazioni ai Comitati dei tribunali soppressi, al Ministero della Giustizia per parlare del nulla senza testimoni. Quando la politica politicante capirà di essere distante anni luce dai problemi della comunità sarà troppo tardi, non hanno ancora capito che la gente è schifata e più del 50% dei cittadini non va a votare. Basta con le pantomime.

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