
“Dal mese di gennaio 2022 il servizio di assistenza domiciliare agli anziani risulta sospeso – ha spiegato Gigi Bellassai Segretario cittadino del PD e Consigliere Comunale – mentre negli anni scorsi un congruo numero di anziani usufruivano del servizio. Il Servizio di Assistenza Domiciliare aveva l’obiettivo di aiutare la persona nel disbrigo delle attività quotidiane sollevando in parte la famiglia dal carico assistenziale (es. igiene degli ambienti, servizio di lavanderia, preparazione dei pasti, igiene della persona, disbrigo di commissioni, trasporto, ecc.). Che ad usufruire del servizio le erano le persone che si trovavano in condizioni di inabilità fisica o sociale o socio-sanitaria.
L’assistenza domiciliare – ha puntualizzato Gigi Bellassai – è un servizio che viene erogato direttamente a casa dell’utente. I servizi offerti variano in base alle condizioni dell’utente, questi possono essere di tipo medico, infermieristico, riabilitativo o assistenziale. L’Operatore Socio Sanitario è coinvolto in prima persona in questo tipo di servizio soprattutto per quanto riguarda l’aspetto socio-assistenziale. Considerato il fatto che l’assistenza domiciliare può avvenire a vari livelli. Il livello di base (primo livello) è indirizzato a soggetti che hanno residui di autonomia e sono parzialmente non autosufficienti. Tra questi vi sono anche le persone a rischio emarginazione sociale che richiedono attenzioni dal punto di vista della cura della persona e dell’aspetto prettamente psicologico. In genere il servizio assistenziale di primo livello si occupa della fornitura dei pasti, igiene personale, lavaggio della biancheria e aiuto per piccole faccende domestiche. Il servizio socio-assistenziale domiciliare di secondo livello è indirizzato a persone non autosufficienti e comprende principalmente l’erogazione di servizi di tipo sanitario sia mediche che infermieristiche e riabilitative. Lo scopo del servizio è garantire il più possibile all’utente la permanenza presso la propria abitazione. Le cure domiciliari costituiscono un insieme di attività mediche, infermieristiche e socio assistenziali integrate fra loro, per la cura della persona nella propria casa. In questo modo la persona in cura può mantenere il legame con le proprie cose, le abitudini e le persone che le sono care. Il servizio di terzo livello ancora più complesso (Assistenza Domiciliare Integrata) e comprende prestazioni di tipo sanitario e di tipo socio-assistenziale. Le cure a domicilio richiedono un contesto familiare di supporto alla persona ammalata, eventualmente con l’integrazione dei servizi sociali e del volontariato. Sono indispensabili inoltre il consenso della persona interessata e la disponibilità del medico curante. L’educazione terapeutica e l’addestramento delle persone interessate, dei familiari e di altre persone che si occupano dell’assistenza sono a fondamento delle cure domiciliari: sarà quindi richiesto agli stessi il coinvolgimento nella gestione delle cure. L’assistenza domiciliare integrata è una forma assistenziale finalizzata al mantenimento al domicilio di persone con bisogni sanitari complessi. Richiede un programma di assistenza integrato, più complesso, tra le diverse figure professionali, medico o pediatra di famiglia, infermiere, eventualmente dell’assistente sociale e domiciliare.
Pertanto tutte queste tipologie di servizio possono avere diverse fonti di finanziamento – ha spiegato il segretario del PD – ciò non di meno è del tutto evidente che il Comune, come avvenuto nella storia recente, non possa tirarsi indietro senza creare un deficit assistenziale.
Va ricordato inoltre -ha continuato Bellassai – che viene a crearsi un particolare rapporto di fiducia, comprensione e confidenza fra gli operatori dell’assistenza domiciliare e le persone interessate e le loro famiglie. La particolarità e la profondità di questo rapporto costituisce uno dei fattori principali del successo e della qualità dei servizi erogati. Non si tratta infatti semplicemente di “erogare” un servizio ma di mettere in campo un approccio basato sull’umanità e sull’empatia che si generano e sono garantite da un rapporto continuativo fra operatori dell’assistenza domiciliare e beneficiari. Il tipo di utenza sta vivendo il periodo più fragile della propria vita: la sofferenza fisica, la vulnerabilità, la paura, determinano la necessità di affidarsi completamente agli “altri”. Questo avviene in modo molto profondo, in particolare con il personale dell’assistenza domiciliare che diventa in un certo senso quasi un “familiare”.
È chiaro che in questa delicatissima fase ogni cambiamento può comportare ulteriori disagi ed essere fonte di preoccupazione e ansia per le persone assistite e la loro famiglia.
Ecco perché è importante garantire la continuità di presenza degli stessi operatori in ogni fase, creando una integrazione fra servizi, di cui deve farsi carico il Comune. Preso atto che le misure del Distretto socio sanitario ancora non sono state attivate, tenuto anche conto del fatto che i lavoratori delle cooperative che svolgevano questo servizio sono state sospese e saranno licenziate.
Con l’interrogazione presentata da noi consiglieri del PD – ha aggiunto Gigi Bellassai – abbiamo chiesto il perché della sospensione del servizio ha messo in serie difficoltà i soggetti fruitori e le loro famiglie che si sono trovati sforniti di un’assistenza importante in un momento di fragilità. Se per tale servizio nel Bilancio 2022 saranno previste risorse. Se nel bilancio 2021 erano previste risorse per l’assistenza domiciliare agli anziani e per quali attività sono state utilizzate. Quanti anziani sono stati assistiti negli anni dal 2017 al 2021, indicando il numero per singola annualità e per tipologia di servizio reso. Se è intenzione dell’Amministrazione Comunale riavviare il servizio e in che termini. Se l’assessorato sia a conoscenza del fatto che la continuità del servizio in capo agli stessi operatori si è interrotto nel caso di sospensione del servizio, troncando la continuità di presenza e se lo ritiene possibile. Quali sono le attività Distrettuali previste nel settore, quante risorse vi sono destinate e quando verosimilmente saranno avviate.
Per approfondire questi argomenti e sollecitare la soluzione del problema – ha concluso Bellassai, che è anche presidente della 5ª Commissione – convocherò la quinta commissione consiliare permanente.”













