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Inaugurati orti urbani all’interno della Vallata Santa Domenica

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Venti orti urbani voluti dall’Amministrazione comunale e realizzati, nell’ambito del progetto dell’Ecomuseo Karat in un’area di 1.650 mq all’interno della Vallata Santa Domenica, con l’obiettivo di riqualificare complessivamente il sito, sono stati assegnati stamane a cittadini residenti che hanno partecipato ad un apposito avviso pubblico predisposto dall’Assessorato allo Sviluppo economico.
La consegna agli assegnatari è avvenuta nel corso di una cerimonia di inaugurazione degli orti urbani stessi destinati a promuovere momenti di socializzazione e di sviluppo di un’economia sostenibile, etica e rispettosa dell’ambiente nella realtà locale. Il progetto ha previsto altresì la creazione di due frutteti che saranno curati dagli stessi assegnatati degli orti sociali e due aree destinate all’apicoltura urbana essendo infatti state create le condizioni di fioritura stagionali che garantiranno il pascolo delle api e il loro stazionamento definitivo nel sito.
Prima del classico taglio inaugurale a cui hanno preso parte i massimi rappresentanti delle istituzioni e delle forze di polizia, ha preso la parola il sindaco Peppe Cassi. “Ritengo che dal punto di vista simbolico – ha affermato il primo cittadino – che questa sia una giornata importante. Al di là cella valenza dell’opera che è stata realizzata, parliamo di un lavoro che celebra il rapporto che c’è sempre stato tra la comunità ragusana e la terra. Oggi restituiamo infatti la terra ai ragusani e simbolicamente ad un gruppo di persone che sono risultate assegnatarie dei venti orti urbani. Un progetto che prevede quindi il coinvolgimento della cittadinanza e la valorizzazione della Vallata Santa Domenica che rappresenta una parte della storia di Ragusa. Le cave presenti al suo interno da cui è stata estratta la pietra che ha consentito l’edificazione della città e all’interno della quali ci sono delle fornaci in cui veniva prodotta la calce, i mulini ad acqua presenti, rappresentano la storia della nostra città che è racchiusa in questo luogo. La realizzazione di questi orti urbani che ha visto il coinvolgimento dell’assessorato allo sviluppo economico, dei rappresentanti dell’Ecomuseo Carat, serve per dare a tutti la possibilità di conoscere e fruire di tutti i beni che abbiamo nel territorio che vanno custoditi”.
“Il progetto che abbiamo realizzato – ha aggiunto il vice sindaco con delega allo sviluppo economico Giovanna Licitra – è stato accolto anche dal Consiglio Comunale al quale abbiamo sottoposto un regolamento che è stato condiviso dall’assessorato allo sviluppo economico e dai rappresentanti dell’Ecomuseo Carat. L’idea è quella di avvicinare i ragusani alla coltivazione della terra riqualificando aree urbane della città che erano abbandonate. Per questo motivo abbiamo riqualificato questa zona in cui abbiamo creato, grazie ad un progetto dell’architetto Paola Schininà, degli orti, due frutteti ed un apiario. Gli orti sono illuminati e video sorvegliati hanno a disposizione dei piccoli locali in cui custodire le attrezzature per le coltivazioni”. Un ringraziamento particolare il vice sindaco ha voluto rivolgerlo agli uffici dell’assessorato allo sviluppo economico e all’impresa che ha realizzato l’intervento che hanno consentito di potere raggiungere questo importante obiettivo dell’Amministrazione comunale.
“Questo è un giorno importante per la città di Ragusa – ha dichiarato nel suo breve intervento il soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientale Antonio De Marco – perché questo luogo di interesse storico torna ad essere disponibile divenendo un luogo che promuoverà la socializzazione consentendo ai cittadini di potere ritrovarsi insieme avviando dei processi produttivi che consentono di rivitalizzare il cuore della città contribuendo anche alla rinascita del centro storico”.
Gli intervenuti alla cerimonia hanno avuto modo, dopo la benedizione del sito da parte del vescovo di Ragusa mons. Giuseppe La Placa, di visitare gli spazi destinati ad orti urbani e di conoscere i cittadini che avranno modo di coltivare gli stessi spazi.

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