
Il ciclo di sei poesie del professore siciliano Domenico Pisana, tradotte dal poeta bulgaro Бисер Бойчев( Bisser Bojchev), noto anche in Italia quale vincitore di importanti premi internazionali di poesia a Lecce, a Merano …/, sorprende con i nuovi approcci e tecniche espressive, con i temi e le questioni concettuali del presente e dell‘eterno nel sistema di valori dell’uomo piccolo-grande, ordinario, ma anche “asimmetrico”, con pensieri e comportamenti devianti, un outsider dell’underground, il “mimo” dell’orrore della quotidianità gravemente problematica in cui è primordiale l’idea di sopravvivenza che dà senso al tempo-ritmo delle sue giornate, ma anche di tutti noi – potenziali “Co-autori” di questo poeta che ha dimostrato le sue qualità nei titoli precedenti: testi letterari e scientifici, ossessionato dalla sindrome dell’Altruismo, dell’empatia, dell’umanità e della solidarietà puramente umane, con la mano sempre tesa per aiutare quando ci sono persone da salvare, e questo è già un fenomeno etnopsicologico di massa e una sindrome Universale, … perché la stupidità umana non ha dimensioni, e poi quasi tutto il ventesimo secolo e il primo ventennio del nuovo secolo dopo il millennio sono stati guidati dalle idee della follia/devianza senza precedenti di politici incompetenti e avidi, dall’assurdità di sistemi socio-economici destinati al fallimento e dalle modalità, formule, algoritmi e modelli futurologico-sperimentali di comportamento umano devastanti nella loro disperazione!
La poesia di Domenico Pisana è una sorta di appello all’aiuto, drammatico, straziante, sentimentale-melodrammatico, a volte ingenuo-romantico, ma anche irresistibile come il Potere della Luce, delle migliaia di soli splendenti nell’agonia opprimente, distruttiva e deprimente del buio – cinico, nichilista, che unifica e distrugge tutto ciò che è positivo e creativo, rapitore della Bellezza e dell’estetica eccelsa, costruttiva!
Questa è la società, cioè la situazione oggi, ora e qui! Pesante nel suo destino drammatico, con tragiche premonizioni apocalittiche per il futuro, suggestionante presentimenti di crollo, crollo dappertutto delle illusioni e dei sogni, con un orizzonte delle aspettative totalmente ridotto al minimo – del principio del “giorno per giorno” … Ecco, nel contesto di questa metafora micidiale dell’esistenza quotidiana banale e triviale, il poeta Domenico Pisana si alza e si avvia alla sua crociata per la Sopravvivenza e la Salvezza delle nostre anime(…)
Sicuramente Pisana muta i suoi sensi per i fenomeni, i sentimenti, i pensieri, il flusso degli eventi intorno e dentro di sé, cercando gli umori pastorali-idilliaci rifratti attraverso il prisma della nostalgia e della tristezza amara, lirica per l’Amore così sofferto e straordinario nella sua presenza/assenza dall’Anima frammentata del Sé, un mondo interiore complesso, contraddittorio, confuso, costruito di estrema ipersensibilità, vulnerabilità, che porta le stigme delle verità sofferte, intuizioni, costatazioni del dolore e della sofferenza come prerequisito per il drammatismo della poesia originale.
Le poesie “Nel silenzio umido d’acqua”, “Quando verrai a trovarmi” e “Donami il mio giorno” sono caratterizzate da ricca metaforicità, invenzioni allegoriche, parabole dei sentimenti … l’architettura stessa è nei parametri del verso libero, la tecnica estetica principale essendo quella del “Flusso della coscienza”, e in termini artistici si ottiene l’effetto speciale della visione visivo-plastica, oggettivata nella sua astrattezza, affine come tecnica con la prospettiva cinematografica dell’espressione e della suggestione lirico-poetica!
Tali tecniche e poetiche delle costruzioni poetiche sono infatti presenti nella tradizione di autori come Giacomo Leopardi, Arthur Rimbaud, Robert Desnos, Francis Jammes, John Dunn, Pier Paolo Pasolini, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti… e nella tradizione bulgara si incontrano nelle ricerche di Dimitar Boyadzhiev, Alexander Vutimski, Petar Vasilev, Hristo Fotev, Ivan Davidkov, Dragomir Shopov, Petar Karaangov, Svetlozar Igov…
Domenico Pisana infatti è conosciuto come poeta-versificatore padroneggiante alla perfezione il verso classico e in questo senso queste sono le nuove ricerche e conquiste in questo tipo di poetica avanguardista-sperimentale… Nelle poesie “Tra memoria e spaesamento “, “Bacillo d’inverno 2020″, “Con lo sguardo sulla croce”… l’inizio razionale e quello emotivo-sensuale sono uguali e in organica simbiosi artistica creano un incredibile potere di suggestioni, raggiungendo una straordinaria catarsi estetica ed innalzando l’empatia, l’altruismo, la filantropia e il potere della bellezza estetizzata e dell’Amore vero in postulati imperativi-quintessenze e una sorta di criterio per un capolavoro nell’arte della bella espressione letteraria.
Questa è di per sé una poesia estremamente filosofico-esistenziale nella sua genesi, essenza ed evoluzione, raggiungendo i livelli delle emozioni strazianti della mimesi, nonché della solidarietà e dell’empatia puramente umane. In effetti, l’attualità dell’orrore di oggi, con la dominante Epidemia della Peste per il secondo anno consecutivo, offre all’autore un nuovo campo e spazio artistico non solo per porre domande complesse e fatidiche, ma anche per cercarne le risposte logiche pure a costo di congetture di tipo assurdo-nonsense e di assiomi ipotetici, entrando anche negli spazi e nella materia di un inizio religioso-trascendentale, irrazionale, in cui viene indirettamente codificato di nuovo il postulato dell’alta estetica: «La Bellezza salverà il Mondo!(…)
Il Poeta parla della caducità e della precarietà della vita umana nella poesia attuale oggi, ora e qui, acutamente giornalistica e lirico-saggistica “Bacillo d’inverno 2020”, in cui tramite la metaforicità delle invenzioni artistiche si ottiene l’effetto dell’inizio drammatico-grottesco e tragico-apocalittico nel contesto dell’epidemia universale, espressione metonimica della peste Covid 19, come metonimia della Piaga e del Castigo di Dio per i peccatori e le anime prodighe sulla terra peccaminosa, ma non solo i danni biologico-fisiologici/corporei sono dominanti perché ancor più traumatiche e inguaribili sono le convulsioni, le agonie e le morti umane, inutili perdite frenetiche e dolorose di quanto c’è di più prezioso in questo mondo… in termini bioetici e in conformità con la tradizione religioso-moralistica, psicologica, sono stati risolti la maggior parte dei casi estetici nel modello del dato algoritmo artistico…!
“… Dorme il bacillo nell’aria dei veleni
svela l’impotenza dei potenti, mortifica
il canto dei gufi e tu soffri a cuore aperto
il dolore dei morti rimasti privi d’aria.
Anche le piazze di mammona si coprono
la bocca sillabando in silenzio le orazioni,
l’impercettibile esserino abbassa anche le bilance
minacciando chiusure e sciagure planetarie.
Io qui dell’infinitudine mi spoglio:
e se le mie orecchie hanno ascoltato
il calpestio dei detriti sulla luna, la potenza
infernale dell’indecifrabile mette il sigillo
sull’esiguità dell’umana finitudine.”
Il problema cardinale per la sopravvivenza dell’uomo oggi, ora e qui, è codificato nell’algoritmo poetico del professor Domenico Pisana, l’Idea globale del Diritto alla pura felicità umana, a costo di Tutto, secondo l’Etica Cristiana eternamente attuale e la Bioetica, rifratta attraverso il prisma della Conoscenza strettamente religiosa e laica!
Infatti, “… l’esiguità dell’umana finitudine ” è un problema complesso e difficile nella sua nominatività semantica. In termini esistenziali, tutto ciò che è materiale, considerato nell’algoritmo della “Filosofia della Vita”, è mortale, relativo, indifeso e miserabile nei suoi sforzi e impulsi a trascendere le realtà oggettive, le regole, i canoni e i prerequisiti per l’esistenza, e l’ultima speranza è in “… la bocca sillabando in silenzio le orazioni...” riferendosi molto probabilmente alla “Sindrome di BERGAMO” nelle prime versioni dell’epidemia di peste nel marzo-aprile 2020 …
Un ciclo poetico tempestivo e attuale, con una missione operativa, con acuta reciprocità saggistico-giornalistica e filosofico-psicologica, rilevante nella sostanza e nella sua fatidica missione altruistica!
Petar Hadzhinakov*
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*Petar Hadzhinakov / 1955 / è membro dell’Unione degli scrittori bulgari e dell’Unione degli scienziati, che lavora nel campo dell’istruzione e della cultura dal 1980. È autore di nove libri su arte, letteratura e critica cinematografica, analisi d’arte, saggi e giornalismo, poesia e prosa.
Ha partecipato a più di cinquanta convegni scientifici e pratici con partecipazione internazionale. Membro della giuria per la poesia contemporanea e la letteratura per l’infanzia nei concorsi letterari “Dobroslov”, “E ancora poesie sulle cose eterne”, “Petya Karakoleva”.
Professore Associato di Storia e Teoria della Letteratura, è stato docente ospite presso l’Università Tracia di Edirne/Turchia/, presso l’Università di Komotini/Grecia/, presso l’Università di Vladikavkaz/Russia/.I suoi interessi includono numerosi autori dell’Europa occidentale / italiani /, come Umberto Eco, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, e il suo corso speciale su “Storia del romanzo moderno” include autori come Orhan Pamuk, Elif Shafak, Michel Welbeck, Frederic Beckbede, Nikos Kazantzakis, Jean Paul Sartre, Julia Krasteva, Alexandro Bariko, Srdjan Valyarevich, Fahriz Yospetek.
Negli ultimi anni si è occupato degli aspetti psicografici della creatività letteraria e artistica e dei problemi filosofici nell’arte. Nel corso degli anni ha tenuto più di cento incontri e presentazioni creative con numerosi intellettuali e scrittori all’interno dei programmi universitari di estetica dell’Università di Plovdiv “Paisii Hilendarski”, Lyuben Karavelov Branch, Kardzhali, dove ha lavorato come docente per il passato quarant’anni. Ha mantenuto contatti creativi con l’artista Paolo Bonetto di Lisone, Italia, popolare nella sua terra e con le sue accademie e scuole a Milano, Monza e Cremona.