
Un vaccino sperimentale per uso veterinario del laboratorio Zoetis, che ha qualche somiglianza con quello inoculato nell’uomo, è disponibile per la vendita in Cile e altri stati nel mondo. Lo stesso vaccino è già stato utilizzato negli animali dello zoo di San Diego negli Stati Uniti, ma il Cile risulta il primo paese dell’America Latina a lanciare un programma di vaccinazione per animali ad alto rischio estinzione. “Lo scopo è proteggere gli animali più sensibili e verificare se i vaccini generano immunità, e la sua durata, come negli esseri umani”, spiega Sebastian Celis, capo del dipartimento di veterinaria. Per placare il nervosismo della tigre del bengala Charly durante l’inoculazione della seconda dose di vaccino è stata offerta una lauta porzione di carne fresca. Mentre all’orango del Borneo, Sandai, una notevole quantità di banane affettate. Sandai, 26 anni, rappresenta “un importante potenziale riproduttivo della specie, che ci ha portato a concentrarci sulla sua immunizzazione”, ha detto Ignacio Idalsoaga, direttore dello zoo cileno di Buin. Mentre Charly, nonostante abbia solo tre anni, è già un’enorme tigre del Bengala, uno dei felini più grandi al mondo. Entrambi fanno parte della dozzina di animali che ora hanno un programma di vaccinazione completo, insieme ad altri grandi felini e scimmie. Tutti gli animali avevano ricevuto una prima dose di vaccino il 13 dicembre scorso. Già una dozzina di grandi zoo in tutto il mondo continuano a rilevare casi di Covid tra i loro esemplari, sebbene la maggior parte abbiano accusato sintomi lievi. Nello zoo di Washington, sei leoni e tre tigri sono stati vaccinati contro il Covid dopo essere risultati positivi a metà dello scorso anno, mentre i gorilla dello zoo di Atlanta in Georgia sono stati tra i primi a risultare positivi al coronavirus. Tutti vaccinati anche gli animali dello zoo di Oakland in California. Non ci resta che attendere i risultati delle verifiche e quanto dura l’efficacia del vaccino anche nelle grandi specie animali.