Cisl. La pandemia ha messo a nudo i punti deboli dello sviluppo ibleo

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“Non ci sono dubbi. La pandemia ha evidenziato i punti deboli del nostro modello di sviluppo e confermato quello che diciamo con grande chiarezza da qualche mese: la completa integrazione è l’unica via per uscire in positivo dalla crisi salvaguardando occupazione, crescita, coesione”. Lo sostiene la segretaria dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, facendo riferimento alle prospettive future della provincia iblea, un tempo definita “isola nell’isola”, oggi alle prese con le stesse problematiche che attanagliano da vicino il resto del territorio isolano. “Ecco perché affermiamo – prosegue Carasi – che si impone un ripensamento del modello di governance, con meccanismi che animino istituzioni capaci di rispondere alle esigenze delle persone governando in modo equo i grandi cambiamenti in atto. Un obiettivo che implica, prima di tutto, un ripensamento del patto di stabilità. C’è da dare forza agli importanti strumenti avviati e integrarli con nuove misure. Dobbiamo essere parte integrante di una comunità che sappia ritrasformarsi in un punto di riferimento anche sociale, per ottenere stabilità e progresso, difendendo la contrattazione e il lavoro dignitoso, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, assicurando alti standard sanitari, oltre all’integrazione delle fasce deboli, senza dimenticare l’accoglienza e il sostegno ai migranti. Tutti fattori che, anche per la piccola provincia di Ragusa, possono contribuire a fornire delle grandi prospettive”.

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