
MODICA. “Se la devi spiegare non è venuta bene” affermava Ansel Adams. Cosa colpisce sfogliando il libro di Tiziana Sparacino? Di certo il libro proposto dalla fotografa non va spiegato. Lo apri e ne fai parte. Da subito. Non va spiegato il libro e non va spiegato il proposito che si pone la fotografa: raggiungere l’altro. Raggiungere gli altri. Raggiungere ogni altro. Attraverso lo scatto, attraverso la restituzione dello scatto. Il risultato è un dialogo i cui interlocutori si avvicendano. È un dialogo tra l’autrice e il soggetto fotografato, a volte più che dialogo è confessione, altre volte è complicità altre ancora è distanza incolmabile con le parole ma già annientata con lo sguardo. E viene in aiuto Pippo Pappalardo, curatore del lavoro, qual è la “distanza” tra la fotografa e il soggetto fotografato? Non certo l’obiettivo. La distanza è nell’atteggiamento di chi guarda. E a volte non c’è mezzo per colmarla. Dialogo si diceva. Scambio tra i soggetti dentro il fotogramma sorpresi nei loro flussi di parole di cui Tiziana Sparacino coglie il senso restituendone il significato: arriva la leggerezza di calviniana memoria, a volte invece arriva la gravità di sentirsi osservati. Ancora dialogo tra il fotografato e chi osserva nel cercare di decodificare il messaggio della fotografa. Cosa cercava Tiziana? Dialogo, infine, tra fotografo e chi osserva.Forse il più aperto, ancora. Tutto questo magicamente senza parole. Già perché la fotografia fa parte di quell’ arte di esprimersi senza l’uso delle parole fin ora usate fin troppo. Ne bastano dunque solo poche. Essenziali.
La presentazione del libro è programmata per Venerdì 3 dicembre presso Sala del Granaio, in Via Castello a Modica, alle 18.30, muniti di grenn pass.