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Alberi capitozzati a Vittoria. Scuderi: “Così non va”

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Sta tenendo banco, in queste ore, l’azione di potatura portata avanti dalla nuova amministrazione municipale in piazza del Popolo, cuore e biglietto da visita di Vittoria. Il consigliere comunale Giuseppe Scuderi, preso atto che in questa fase ci si vuole muovere per salvaguardare il verde pubblico, da troppo tempo abbandonato a se stesso, non può non evidenziare che la “capitozzatura dei rami sembra essere stata eseguita da chi non ha alcun tipo di conoscenza in proposito, quindi in modo assolutamente approssimativo. Addirittura, da un privato cittadino che si sarebbe messo a disposizione. Non vorremmo che per la fretta di fare vedere qualcosa alla città, si stiano adottando provvedimenti che rischiano di creare più danno che altro”.

Scuderi, in particolare, fa riferimento al decreto del 10 marzo 2020 del ministero dell’Ambiente, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 aprile successivo, avente per oggetto “Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde”. “A livello nazionale – prosegue Scuderi – vi sono delle novità importanti in quella che è la gestione professionale del verde pubblico, fino ad ora abbandonato ai disastri in funzione delle scelte dei vari sindaci e alle improvvisazioni di ogni ufficio tecnico. Con i risultati che purtroppo ben conosciamo. Il documento spiega che “per garantire l’approccio strategico di medio-lungo periodo, è essenziale che le stazioni appaltanti, in particolare le amministrazioni comunali, siano in possesso e applichino concretamente strumenti di gestione del verde pubblico come il censimento del verde, il piano del verde, il regolamento del verde pubblico e il bilancio arboreo che rappresentano la base per una corretta gestione sostenibile del verde urbano”. Ci aspettiamo che anche a Vittoria si possa procedere lungo questa direzione, senza quella che, a prima vista, sembra solo improvvisazione. Vanno evitati interventi sul territorio qualitativamente scarsi e persino dannosi che compromettono lo stato di salute delle piante con conseguente aggravio di costi per la comunità”.

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