Il Consorzio universitario ibleo si sta occupando, in questa fase, di promuovere i corsi di studio presenti nella Struttura didattica speciale di lingue e letterature straniere che svolge con efficacia la propria attività sin dall’anno accademico 1999-2000. L’offerta formativa della Struttura prevede lo studio di otto lingue: araba, cinese, inglese, francese, giapponese, tedesca, spagnola e Lingua dei segni italiana. “Tra i corsi di studio che stiamo promuovendo, grazie al supporto del presidente della Struttura didattica speciale, il prof. Santo Burgio – sottolinea il presidente del Cui, Pinuccio Lavima – c’è il corso di studio in Mediazione linguistica e interculturale dove, tra l’altro, è presente un alto numero di crediti destinati agli insegnamenti linguistici, sia a livello linguistico che strumentale e il giusto spazio è dato all’area delle scienze umane (insegnamenti, letterari, filosofici, storici, etc.) fondamentale nella formazione di mediatori culturali anche in contesti di migrazione (basta ricordare che il nostro litorale è ancora uno dei principali luoghi di sbarco dei migranti) e nell’ottica della globalizzazione”.
Il presidente Lavima chiarisce altresì che “al secondo anno sono previsti, mediante apposite convenzioni, tirocini formativi e di orientamento oltre a stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali, vale a dire con soggetti tra l’altro preposti, nell’attuale contesto geostorico, alla mediazione linguistica e interculturale. In questo senso – aggiunge Lavima – sono da evidenziare i rapporti stabili di collaborazione con la Prefettura di Ragusa, il Comune di Ragusa, il mondo scolastico provinciale, i principali attori del terzo settore e il mondo dell’associazionismo ibleo. Tali collaborazioni, ovviamente, non si esauriscono nell’attivazione dei tirocini e degli stages ma si allargano ad altre iniziative co-organizzate e sempre coerenti con i temi fondamentali del governo dei fenomeni migratori, della costruzione della nuova cittadinanza, della formazione e dell’aggiornamento linguistico nonché della promozione del patrimonio culturale ibleo anche a livello turistico”.
Il presidente del Cui, poi, chiarisce che “il corso di laurea è adatto per chi vuole aprirsi le porte a un futuro da mediatore culturale, mediatore linguistico, traduttore, interprete, operatore nel turismo culturale, addetto alle relazioni internazionali nelle imprese. E’ opportuno sottolineare che non esiste un corso di studio con una configurazione così precisa nel campo della mediazione linguistica e interculturale né presso l’Università di Catania né presso altre università statali siciliane. I laureati in Mediazione linguistica e interculturale acquisiscono la capacità di operare professionalmente in contesti multietnici e multiculturali”. Il Consorzio universitario ibleo sta operando per fare conoscere al meglio anche i contenuti degli altri corsi di studio che la realtà accademica ragusana è in grado di esprimere.