“Tra le radici del cielo, un segno al cuore di natura divina” è il titolo di una personale di grafica e pittura dell’artista Carmelo Rizzo.
Nato a Catania nel 1979 e laureato in Fisica, docente presso il Ministero della Pubblica Istruzione, nel suo percorso di artista approfondisce tematiche legate all’esplicazione teologica nell’arte sacra. E’ l’autore del saggio “A ridosso del Cielo, voglio rimanere da solo” e protagonista di numerose mostre personali ed eventi culturali.
Il Castello dei Conti ospiterà le sue opere dal 31 Luglio al 12 settembre2021, nell’ambito degli eventi culturali programmati dall’Assessore alla Cultura e allo Spettacolo, Maria Monisteri, per l’Estate Modicana 2021.
Profonde ed intriganti le tematiche che fanno da sfondo alla grafica pittorica di Carmelo Rizzo.
Lo sguardo dell’uomo alla volta celeste, alle Costellazioni che parlano di Luce e di Infinito, si intreccia e medita sulla vicenda dell’uomo-Dio, Gesù, il sacrificio del suo corpo di carne, che ha rivelato all’umanità il dono dell’amore e della Prossimità al Fratello. Nel volto, il volto dell’Altro, il volto del Fratello, ognuno di noi può rispecchiarsi e ritrovare i tratti della propria identità.
“Nel semplice incontro di un uomo con l’Altro si gioca l’essenziale, l’assoluto: …nell’”epifania” del volto dell’Altro scopro che il mondo è mio nella misura in cui lo posso condividere con l’Altro…”, riecheggiano alla mente e al cuore le parole del filosofo lituano Levinas, che asseriva con fermezza il principio di Responsabilità e Cura nel rapporto etico con l’altro.
Solo così l’uomo si accorge di non essere più solo, nella vorticosa danza della vita, ma felice e pronto ad intraprendere un cammino verso la pienezza dell’esistenza: anch’egli artefice di questo misterioso Evento.
Protagonista e complice è, altresì, il Visitatore- Lettore delle opere dell’autore, che, entrando nella sala della sua esposizione, può, con gradita sorpresa, raccogliere e stringere tra le mani il ritratto e leggerlo come un libro, in un intrigante dialogo che coinvolge tutti i suoi sensi.
La ricerca poetica dell’autore si snoda con sicura e appassionata padronanza di molteplici tecniche e strumenti stilistici, tra immagini che guardano al passato, ma che assumono una solida percettività di presente, di contemporaneità, di studio dell’animo umano, in bilico tra sensualità, ricerca del bello e del divino: arditi accostamenti di tecniche, identificazioni iconografiche di “Teologia, Filosofia, Poesia, Giurisprudenza ed immagini estrapolate della cultura universale. E’ una dimensione olistica di lettura di ampio respiro, dove la figurativa e materica consistenza di colori, design, etc, si nutre di vissuti “altri”, prossimi e lontani. Culture variegate, quali sono le correnti biblico-umanistiche cui alludono i dipinti- Rinascimento e Raffaello, arte bizantina di Andrej Rublev, etc- e l’identità culturale contemporanea vissuta dal visitatore- lettore.
Tale innovativa operazione potrebbe far superare un dibattito attuale sull’Arte Contemporanea, spesso accusata di essere succube del Passato? Le opere del nostro artista, infatti, superano i confini del Passato e del Presente, perché si collocano in una dimensione dinamica di fruizione dell’opera che non ha un colore temporale, ma vive dell’attimo consapevole di colui che in quel momento legge, percepisce e ricrea il messaggio dell’opera. Mi piace concludere queste brevissime note con le coinvolgenti parole dello stesso artista che potrebbero essere sintesi della sua poetica: “Se l’uomo riuscisse a ridursi. A lasciare tutto. Ad abbandonare ogni pensiero superfluo… nell’Interiorità… dell’IO … emergerebbe chiaramente, come grande dono, il Gesto Originario di Dio…, un Luogo della coscienza non pensato”.
Valeria Terranova