La sede territoriale di Ragusa di Confcooperative Sicilia ha partecipato a un interessante webinar a livello nazionale sui workers buyout, vale a dire l’azione di salvataggio dell’azienda, o di una sua parte, realizzata dai dipendenti che subentrano nella proprietà. Gli interventi oggetti del confronto sono resi possibili dal sostegno della Legge Marcora (L. 49/1985), efficace strumento di politica attiva del lavoro, utilizzato per rigenerare un’impresa in crisi economica oppure nei casi in cui bisogna favorire un ricambio generazionale all’azienda senza eredi interessati a dare continuità all’attività imprenditoriale. In pratica, i lavoratori investono le loro risorse – dall’anticipo della mobilità (Naspi) al conferimento del Tfr – e, sostenuti da Cooperazione finanza impresa, possono utilizzare i fondi messi a disposizione della legge Marcora per assumersi la responsabilità della gestione della azienda, scommettendo sul loro futuro.
“E’ uno strumento – chiarisce il presidente provinciale Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino – che assume uno straordinario valore simbolico oltre che operativo in questo periodo delicato dedicato alla ripartenza. Uno strumento che è possibile applicare anche sul nostro territorio. Le aziende rigenerate, per gli esempi che abbiamo avuto modo di verificare, hanno consentito di trasformare il sussidio di disoccupazione in incentivo allo sviluppo, creando nuova occupazione. In questo modo si risolvono le crisi aziendali, favorendo i passaggi generazionali, garantendo la conservazione del patrimonio aziendale e del know-how tecnico e produttivo”.
Le tre centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop hanno sottoscritto un accordo con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, per promuovere la diffusione e il consolidamento dei workers buyout cooperativi, in applicazione degli impegni presi nell’accordo interconfederale del 2018. “Ci stiamo muovendo, e la partecipazione al webinar del nazionale è solo il primo passo in questo senso – spiega il presidente Gulino – per promuovere i Wbo in ambito locale come strumento di democrazia economica e di partecipazione diretta dei lavoratori al fine di scongiurare la perdita di occupazione, riducendo il ricorso agli ammortizzatori, dando continuità alla impresa. Abbiamo anche messo a punto, centrali cooperative e sindacati, un vademecum che rappresenta una guida esplicativa a supporto delle iniziative che congiuntamente, nei diversi settori e nel nostro territorio, le parti sociali decideranno di mettere in campo”.