
Oltre 2000 persone in rappresentanza dei popoli ancestrali dell’Ecuador stanno arrivando nella provincia di Tungurahua per partecipare al VII Congresso della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie). Al meeting indigeno, in programma questo fine settimana, affluiranno le comunità di 18 città e 14 nazionalità ecuadoriane per discutere la difesa del loro territorio contro l’estrattivismo (globalizzazione dell’ambiente e diritti umani). Un altro problema sono i processi organizzativi di Conaie, la giustizia indigena, l’educazione bilingue interculturale, la salute interculturale e il trasporto comunitario, nonché l’impatto negativo dell’aumento dei prezzi del carburante. D’altra parte, l’elezione della nuova direttiva dell’organizzazione per i prossimi tre anni sarà una delle questioni centrali all’ordine del giorno, poiché l’attuale Consiglio direttivo ha prolungato il suo mandato di un anno a causa della pandemia. Saranno cinque i candidati che aspirano finora alla Presidenza della Confederazione (Conaie). Due donne e tre uomini aspirano alla presidenza. Sono: María Andrade (popolo Kichwa-Sarguro), Matilde Tenesaca (Movimento Indigeno del Chimborazo), Marco Guatemal (comunità della Sierra Norte), Leonidas Iza (presidente del Movimento Indigeno e Contadino di Cotopaxi) e Javier Aguavil (leader della Confederazione delle Nazionalità Indigene della Costa). Secondo gli organizzatori, al congresso dovrebbero partecipare 53 delegazioni indigene che devono rispettare le rigorose misure di sicurezza sanitarie, imposte dalle autorità locali.