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L’Italia ad Euro 2020: cosa possiamo aspettarci?

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Dopo l’incredibile fallimento della gestione Ventura, con la mancata qualificazione ai Mondiali 2018, la Nazionale italiana è stata affidata a Roberto Mancini, ex allenatore di Inter, Fiorentina, Lazio e Manchester City. Il ‘Mancio’ ha raccolto le macerie di una squadra ampiamente a fine ciclo, ma in poco tempo ha saputo rivitalizzare l’ambiente.

Tuttavia, un commissario tecnico viene giudicato non tanto per i risultati nelle amichevoli e nelle partite di qualificazione, ma per quanto riesce a raccogliere nelle due competizioni per nazioni più importanti: gli Europei e i Mondiali. Il primo banco di prova sarà proprio Euro 2020, manifestazione che si disputa dall’11 giugno all’11 luglio.

Gli obiettivi

L’Italia è stata inserita nel gruppo A, insieme a Turchia, Galles e Svizzera. Un sorteggio abbastanza favorevole, anche se da non sottovalutare. A parte il Galles, la squadra sulla carta più debole, Turchia e Svizzera sono nazioni in grande ascesa, con buona organizzazione di gioco e buone individualità.

L’obiettivo minimo, quello da non fallire assolutamente, è passare i gironi degli europei 2020. Da lì in poi, sicuramente molto dipenderà dalla condizione degli Azzurri e anche da un pizzico di fortuna negli accoppiamenti. Se arrivasse agli ottavi, l’Italia troverebbe sul suo cammino una delle otto formazioni dei gruppi B e C, cioè Danimarca, Finlandia, Belgio, Russia, Olanda, Ucraina, Austria e Macedonia del Nord.

Da evitare come la peste sarebbe il Belgio di Romelu Lukaku, capocannoniere dell’Inter campione d’Italia, ma anche l’Olanda non è una squadra da prendere alla leggera, nonostante stia attraversando una fase storica molto simile a quella della nostra Nazionale (con tanti giovani non ancora pienamente affermati).

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Il cammino dell’Italia

Per qualificarsi ad Euro 2020, i primi europei itineranti nella storia del calcio, l’Italia di Mancini ha dovuto affrontare proprio la Finlandia, oltre a Grecia, Bosnia ed Erzegovina, Armenia e Liechtenstein nel gruppo J delle qualificazioni. Percorso netto per gli azzurri, che non hanno lasciato sul campo neppure un punto.

L’Italia, infatti, ha vinto tutte e 10 le partite disputate, mettendo a segno ben 37 gol e subendone solo 4. I 30 punti su 30 conquistati hanno permesso agli azzurri di qualificarsi con netto anticipo ad Euro 2020, visto che la Finlandia seconda in classifica non è andata oltre i 18 punti.

La banda Mancini è stata una sorta di cooperativa del gol, visto che il miglior marcatore azzurro nei 10 incontri di qualificazione è stato Andrea Belotti con appena 4 reti. Un bottino molto lontano dal capocannoniere Harry Kane, trascinatore dell’Inghilterra prima nel gruppo A, che ha messo a segno 12 gol.

L’ultima vittoria agli Europei

L’Italia campione del mondo in Germania nel 2016 ha dovuto aspettare 24 anni per tornare a sollevare la coppa, dopo la cavalcata trionfale di Spagna 1982 con la colonna sonora di Franco Battiato. L’attesa è ancor più lunga se pensiamo che gli Azzurri hanno vinto solo un campionato europeo di calcio, nel lontano 1968.

In panchina c’era Ferruccio Valcareggi, il capitano era Giacinto Facchetti e le stelle erano Gigi Riva, Sandro Mazzola e Gianni Rivera. La finale si giocò due volte contro la Jugoslavia, perché nella prima partita dell’8 giugno 1968 finì 1-1, per i gol di Dzaljic e Domenghini.

All’epoca non erano previsti i calci di rigore, perciò la partita venne disputate nuovamente due giorni dopo. Allo Stadio Olimpico di Roma, gli azzurri trionfarono grazie all’uno-due firmato da Riva al 12’ e da Anastasi al 31’.

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