
La Corte d’Assise ha ammesso il rito abbreviato condizionato il carabiniere di Giarratana, Davide Corallo, unico indagato per l’omicidio di Peppe Lucifora, trovato privo di vita nel suo appartamento di Largo XI Febbraio a Modica, il 10 novembre del 2019, all’interno della camera da letto, chiusa, peraltro, a chiave. Il prossimo sei luglio, alle 12, è previsto l’esame del medico legale mentre il successivo 13 luglio l’imputato sarà sottoposto all’esame del DNA.
Come si ricorderà, la Corte nell’ultima udienza aveva acconsentito alla costituzione di parte civile dell’avvocato Ignazio Galfo, che patrocina i fratelli del cuoco modicano, Orazio, Giorgio e Pietro). La difesa dell’imputato aveva insistito per l’ammissione al rito abbreviato condizionato. Secondo il medico legale Pietro Zuccarello, Lucifora era stato colpito con estrema violenza, tanto da fargli perdere i sensi e poi era stato soffocato per strangolamento da una persona che aveva usato la mano destra per ucciderlo senza che il cuoco opponesse alcuna resistenza. Ad indirizzare gli investigatori verso Davide Corallo, anche le tracce di dna raccolte dai Ris dei carabinieri che avrebbero ricondotto la presenza del militare in quella abitazione nell’arco di tempo in cui il delitto è stato consumato.