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Confcommercio. Aria di primavera anche per la fiducia di consumatori e imprese iblee

Si torna a crescere in provincia di Ragusa nonostante la pandemia Confcommercio analizza le stime per il mese di aprile diffuse dall’Istat
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Aria di primavera anche per la fiducia di consumatori e imprese

E’ aria di primavera anche per la fiducia di consumatori e imprese, nonostante la pandemia. E’ quanto afferma il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, dopo che ad aprile l’Istat ha stimato, per l’area iblea, un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 100,9 a 101,3) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 94,2 a 96,4). “Quanto al primo, che torna a crescere dopo il segno meno di marzo – spiega Manenti – tutte le componenti sono in aumento, in particolare le aspettative tanto sulla situazione economica complessiva che su quella familiare. Il clima economico e quello personale passano, rispettivamente, da 90,2 a 91,6 e da 104,5 a 105,9. Il clima corrente aumenta da 96,7 a 97,4 e quello futuro sale da 107,1 a 109,6”. Per quanto riguarda invece le imprese, si tratta del quinto aumento consecutivo, più marcato per il commercio al dettaglio, dove cresce da 91,2 a 95,8. Il miglioramento della fiducia risulta più evidente nella grande distribuzione (l’indice sale da 95,8 a 101,2) che nella distribuzione tradizionale (da 81,8 a 82,7). Nei servizi di mercato l’indice aumenta da 85,4 a 87,1, trainato dalle aspettative sugli ordini nei servizi di mercato e da quelle sulle vendite per il commercio al dettaglio. “Un dato in gran parte atteso e in linea con l’avanzamento della campagna vaccinale e le aspettative di un alleggerimento delle misure restrittive”. Questo il commento di Manenti sul miglioramento degli indici di fiducia dove però “spicca il deterioramento del sentiment tra gli operatori turistici. Il settore – aggiunge il presidente provinciale Confcommercio – continua infatti a considerare ancora molto lontano il momento in cui si potrà tornare ad una situazione meno drammatica rispetto a quella vissuta nell’ultimo anno. E non possono bastare poche riaperture limitate peraltro solo ad alcune aziende del settore per migliorare una situazione molto compromessa”.

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