“A volte abbiamo l’impressione di essere circondati da città-Stato e di rimanere i soli ad attendere che le normative agevolino determinati percorsi di aiuto e sostegno. Mentre le città-Stato legiferano misure a sostegno di una cittadinanza e di categorie produttive prostrate dalla pandemia, noi, la città capoluogo della provincia di Ragusa, continuiamo ad aspettare le imbeccate della Regione o dello Stato prima di prendere provvedimenti. E mentre aspettiamo, la crisi avanza, le attività chiudono e le famiglie rischiano di non riprendersi più”.
E’ quanto affermano i capigruppo di Cinque Stelle Pd al Consiglio comunale, rispettivamente Sergio Firrincieli e Mario Chiavola, a nome dei due gruppi consiliari, dopo avere preso atto che “mentre la maggior parte dei Comuni iblei si sta adoperando per trovare soluzioni di vario tipo a sostegno di chi è in difficoltà (l’ultima, ad esempio, è l’abolizione della Tari per tutto il 2021 per le categorie produttive in difficoltà), il nostro ente municipale osserva il percorso canonico, senza deviare di una virgola dalla strada ordinaria, con ciò accumulando ritardi e senza dimostrare il minimo attaccamento alla propria cittadinanza, attendendo, di fatto, che siano i livelli superiori a decidere per noi. Lasciando stare il fatto che, in aula, i nostri suggerimenti non sono mai stati presi in considerazione, quando, invece, sarebbero potuti servire a supporto di chi è in difficoltà, ci lascia molto pensare che a prendere decisioni di questo genere sono Comuni che, economicamente, stanno molto peggio del nostro. E quindi, la domanda sorge spontanea: ma come fanno? Come riescono ad esporsi finanziariamente in questo modo mentre noi continuiamo a battere la fiacca? Che tipo di marcia in più possiedono che noi non abbiamo? E, perché, hanno tutta questa inventiva quando, invece, il nostro agire amministrativo sembra una lunga e continua linea piatta? Chiediamo alla Giunta Cassì di essere più operativa da questo punto di vista, di non adagiarsi solo sulle indicazioni e sui fondi che arrivano da Roma e Palermo. Saremmo capaci tutti. Ci vuole una strada diversa dal solito da percorrere perché diversa dal solito è la situazione che stiamo affrontando. Rimaniamo basiti per il fatto che questo concetto basilare ancora non sia stato compreso a palazzo dell’Aquila”.
“Ci sono Comuni – aggiungono Firrincieli e Chiavola – che hanno abolito del tutto la Tari per il 2021, noi siamo arrivati a malapena al 50% tenuto conto che il 25 lo mette lo Stato. Insomma, pannicelli caldi come abbiamo già avuto modo di affermare in altre occasioni che non hanno risposto alle reali necessità e aspettative dei comparti produttivi fortemente penalizzati dal Covid. Palermo 70% di riduzione, Modica, adesso, addirittura il 100%. Abbiamo bisogno di un sindaco che sappia fare il sindaco, in grado di tracciare le strade più adeguate allo scopo di dare manforte alla comunità amministrata”.