Lo scorso 30marzo i rappresentanti del Comitato Piccoli Azionisti della Banca Agricola Popolare di Ragusa si sono dimessi dal tavolo tecnico istituito anche con l’istituto di credito ragusano, lamentando l’infruttuosità dei tentativi esperiti nell’ultimo anno, la sostanziale inattività del tavolo tecnico, nonché tempi e modi di convocazione dell’ultima Assemblea dei Soci.
“La Banca, in quest’ultimo biennio, ha sempre cercato nei limiti del possibile –dice in una nota ufficiale il presidente del consiglio di amministrazione, Arturo Schininà – di ascoltare tutti e di raccogliere ogni suggerimento utile a soddisfare le esigenze rappresentate, ove giustificate e sempre nel rispetto delle norme vigenti. La Banca non si è mai sottratta ad alcun confronto. Si è limitata a guardare con profondo rammarico offese e accuse – alcune al limite della calunnia – proferite sulle piattaforme social, pretestuose e prive di una qualunque ricerca di confronto o di soluzione.
Nel frattempo, l’esercizio 2020 è stato segnato dalla peggiore pandemia che la storia dell’umanità ricordi e dalla conseguente crisi economica, tuttora in corso. Per tutti i suoi soci la Banca, con grande tempismo, anticipando addirittura le iniziative statali, ha concesso una moratoria volontaria e del tutto gratuita sui prestiti rateali; ha poi esteso una garanzia straordinaria per il Covid-19 al piano sanitario DIARIA MBA, già offerto gratuitamente; ha poi continuato ad ampliare la propria offerta di prodotti e servizi a condizioni di maggior favore.
La Banca – aggiunge – ha quindi proseguito il suo percorso, per migliorare la qualità dei suoi servizi e per incrementare la sua redditività a favore di tutti i soci.
E grazie alla capacità organizzativa raggiunta è stato possibile, già il 26 febbraio 2021, approvare la proposta del bilancio di esercizio 2020, secondo una tempistica che solo guardando al passato si potrebbe definire celere, ma che a noi appare soltanto in linea con le migliori realtà del mercato bancario nazionale ed in coerenza con le legittime ambizioni di efficienza con cui si intende guardare al futuro.
Di conseguenza, l’Assemblea ordinaria dei soci è stata convocata, nei termini di legge, il 31 marzo 2021 per una sola e molto semplice motivazione: consentire a tutti i soci, il più celermente possibile – e sarà staccato oggi, con valuta 8 aprile – di godere del dividendo, dopo che lo scorso esercizio, e per cause non imputabili alla Banca, ciò non era stato possibile. E, a tal proposito, occorre sottolineare – perché, e ce ne duole, parrebbe non compreso – come la Banca, anche grazie alla sua patrimonializzazione, stia erogando, ad aprile, il massimo dell’utile che la vigente Raccomandazione dell’Autorità di Vigilanza consente di erogare. E per il prossimo 6 ottobre, alla scadenza degli attuali divieti regolamentari e nell’auspicio che non intervengano ulteriori norme restrittive, è già stata deliberata la distribuzione del restante utile dell’esercizio 2020, sempre nella misura massima consentita dallo Statuto.
Con riferimento, poi, alle modalità di convocazione dell’Assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2020 occorre ricordare come:
– sia stata effettuata nel rispetto delle norme in vigore, valide e non derogabili fino al 31 luglio 2021;
– tutte le Banche a capitale diffuso e con un’ampia base sociale confrontabile con la nostra, abbiano già convocato le Assemblee dei soci nelle medesime modalità;
– nella conduzione dell’Assemblea la Bapr si sia scrupolosamente attenuta, sin dallo scorso anno, anche ai richiami di attenzione contenuti nella Comunicazione Consob n. 3 del 10 aprile 2020, benché applicabili alle sole «società con azioni quotate», andando oltre i termini di legge, per assicurare un’efficace partecipazione a tutti i soci. E si ritiene, con legittimo orgoglio, che le soluzioni sopra richiamate abbiano costituito, già nel 2020, la best practice di mercato rispetto all’universo delle banche a capitale diffuso assimilabili alla Bapr;
– la partecipazione all’Assemblea 2021 è stata assolutamente in linea con il dato medio delle precedenti Assemblee ordinarie; la partecipazione al dialogo è stata consentita ed anche alle domande giunte in nome e per conto del Comitato Piccoli Azionisti sono state fornite puntuali risposte.
Infine, al di là di ogni norma ed a fronte dell’attuale situazione emergenziale, ci si chiede quale realistica alternativa alla soluzione adottata si sarebbe mai potuta attivare nel rispetto degli obblighi statutari e dei vincoli sanitari.
Da ultimo ci dispiace rilevare come possa essere ritenuto inutile il confronto intercorso in questi anni con il Comitato Piccoli Azionisti e con le Autorità governative e di Vigilanza. La Banca ritiene che sia stata esperita ogni soluzione ragionevole – e conforme alle norme vigenti – per risolvere il problema della liquidità del proprio titolo azionario. E anche con successo.
La Bapr, prima tra tutte le Banche Popolari, ha adottato la figura del Liquidity Provider, dotandolo, per poter intervenire sul mercato Hi-Mtf a sostegno della liquidità della propria azione, prima di ben 6 milioni di euro (tutti integralmente utilizzati) e successivamente di ulteriori 6 milioni di euro. Nessuna Banca Popolare ha fatto tanto.
E’ stato anche istituito un Fondo di Solidarietà per i soci che versano in condizioni economiche disagiate e sono afflitti da gravi patologie: l’iniziativa è stata dotata, con due successivi interventi, di ben 2,1 milioni di euro. E’ stata chiamata a presiederlo una figura esterna alla Banca, di indiscussa moralità e competenza. Il medico legale deputato a vagliare tecnicamente le istanze è stato indicato dal Comitato Piccoli Azionisti. Il tutto a garanzia di un regolamento sottoposto anche all’esame dell’Autorità di Vigilanza. Nessuna Banca Popolare ha fatto tanto.
Disconoscere tutto questo ci dispiace – conclude Schininà – perché è stato comunque fatto con il contributo di tutti, grazie al confronto ed alla perseveranza.
Se ci fossero state altre soluzioni le avremmo tentate. Se ci sono altre vie da esperire, ascolteremo ogni indicazione. Pertanto a tal fine la Banca, ancora una volta, fornisce la propria disponibilità ad incontrare tutti i rappresentanti dei propri azionisti, per proseguire insieme il percorso intrapreso.
Non ci spaventano le cose difficili, purché siano percorribili ed assicurino il rispetto delle norme, avendo sempre in considerazione il legittimo interesse di tutti i soci”.
7 commenti su “La querelle BAPR e piccoli azionisti. La voce di Arturo Schininà”
Buonasera, considerato che non si può disporre liberamente delle proprie azioni, investimenti sempre frutto di sacrifici; la banca potrebbe venire incontro si piccoli azionisti, magari non facendo pagare le relative spese della tenuta del dossier, nonché le relative tasse, in quanto, l’azionista materialmente non può disporre del capitale investito in azioni. Sarebbe, in attesa di una soluzione definitiva, un passo avanti e un piccolo ristoro nei confronti dei piccoli azionisti!
La gente vuole fatti concreti, e’ stanca di aspettare
Tra l’altro sbloccando questa situazione verrebbe immessa sul mercato locale una notevole liquidita con ripercussioni positive sull’economia
Ma cosa interessa alla banca delle ripercussioni positive per l’economia? Mi spieghi? O forse lei pensa che dovrebbe intervenire Pantalone con i soldi delle tasse di tutti, anche di coloro che non possono investire in azioni ma le tasse le devono pagare, forse lei si riferisce a quello. Quà nescunu è fessu, signor giovanni, ci rifletta. Oramai ci siamo rotti delle regalie che lo stato fa a tutti, a destra e manca con i soldi della collettività. Sono questioni fra voi e la banca e lasci stare Pantalone, giovanni.
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signor schininà perché non ci spieghi come mai dato che la banca risulta così ben patrimonializzata ed un indice CET 1 Transitional pari al 28,0% praticamente una delle più grandi banche italiane il titolo ha perso così tanto???????
Poi pandemia o non pandemia il titolo risulta non liquido
@ Arturo S. :
“giuseppe” ha tirato un’affondo al cuore del problema, ora occorre una sua risposta adeguata.
Sia Chiaro ed Esaustivo, senza fronzoli o giri di parole.