Proficua riunione quella tenutasi lo scorso 29 marzo 2021, in videoconferenza presso la Prefettura di Ragusa, con le componenti del Tavolo “Sezione territoriale di Ragusa della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità”, promosso in continuità con il percorso virtuoso avviato da oltre un anno, grazie al quale è stato dato un importante impulso alle attività di prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo e del caporalato, sotto l’attenta guida della Prefettura ed in piena sinergia con Forze dell’Ordine, Organizzazioni datoriali e sindacali, INPS, INAIL, Centro per l’Impiego, Ispettorato territoriale del Lavoro, ASP, CPIA, EBAT ed enti del terzo settore e con il rilevante contributo dei progetti FAMI finanziati dal Ministero dell’Interno e, in particolare del progetto Building Together e con il supporto dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
L’incontro, presieduto dal Prefetto Filippina Cocuzza, ha visto inoltre l’importante partecipazione dell’Assessore regionale alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro, Sen. Antonio Scavone, e del dirigente dell’Assessorato Regionale all’agricoltura, dott. Francesco Azzaro.
Il tema della riunione è stato illustrato dal Prefetto che ha ripreso il percorso fin qui realizzato e l’importanza di dare maggiore impulso alla adesione – da parte delle aziende del territorio con il rilevante ruolo delle organizzazioni datoriali e sindacali – alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, quale sinonimo di legalità nell’economia e a promuovere l’ attivazione di un contrassegno di riconoscimento di iscrizione alla Rete, quale segno distintivo per le aziende che scelgano di intraprendere tale percorso virtuoso, anche in termini di riconoscibilità dei prodotti sul mercato.
Tale aspetto è stato ulteriormente ripreso, condiviso e sostenuto nell’intervento dell’Assessore Scavone, il quale ha ribadito come, a fronte di una scarsa attivazione delle sezioni territoriali della Rete a livello nazionale – ad oggi presenti soltanto in 7 province, tra cui Ragusa – si rileva una altrettanto scarsa partecipazione delle aziende, che potrebbe invece essere incentivata da strumenti di supporto quali un contrassegno di iscrizione.
In proposito ha preannunciato che l’Assessorato al Lavoro ha già condiviso con l’Assessorato all’Agricoltura la proposta di attivare un Tavolo Regionale di confronto per approfondire e concretizzare gli interventi proposti ed in particolare per favorire l’iscrizione alla Rete e lanciare “il bollino etico” per le aziende virtuose iscritte.
A quest’ultimo tavolo è prevista la partecipazione di referenti del Tavolo contro lo sfruttamento lavorativo di Ragusa, istituito sempre in applicazione del Protocollo contro il Caporalato, al fine di implementare e valorizzare la buona pratica avviata in questa provincia e di supportarne la replicabilità a livello regionale. In tal modo Ragusa potrebbe dunque diventare un laboratorio di sperimentazione di una buona prassi.
Da parte sua, il dott. Azzaro, rappresentante dell’Assessore all’Agricoltura, oltre a riprendere e condividere i punti affrontati circa l’istituzione del Tavolo interassessoriale, ha approfondito ulteriori elementi che potrebbero contribuire a sollecitare l’adesione alla Rete da parte delle aziende, quali – ad esempio – l’istituzione di una “premialità” specifica, in favore delle aziende iscritte alla Rete che presentino proposte a valere sul PSR e l’attivazione del Registro unico delle Ispezioni, in condivisione tra INPS e Ispettorato del Lavoro, che consenta di escludere dalle attività ispettive ordinarie le aziende iscritte alla Rete.
Il Direttore dell’INPS di Ragusa, che ha istituito la Sezione territoriale della Rete da ormai un anno, ha poi confermato che, dal prossimo mese di aprile, l’attivazione di uno sportello INPS dedicato alle aziende iscritte alla Rete sarà pienamente realizzato. Inoltre, in merito alla proposta di un contrassegno di riconoscimento delle aziende iscritte, quale elemento di stimolo all’adesione e di sostegno alle aziende che scelgono questo percorso di legalità, ha poi dato piena disponibilità al fine di fornire tutti i dati necessari all’istituendo Tavolo Regionale.
A conclusione di tutti gli interventi, fra i quali quelli del Presidente dell’Ebat, del Direttore del Centro per l’Impego e della referente per l’OIM, del rappresentante dello Spresal e del Direttore di Caritas Ragusa, sono stati ripresi ulteriori elementi a implementazione di quanto già condiviso, ed in particolare è stata ribadita la necessità di individuare quanti più elementi possibili di supporto alle aziende che si iscrivono alla Rete, di procedere alla condivisione del Registro unico delle Ispezioni nonché alla promozione di una campagna informativa rivolta alle aziende ed alla attivazione di Procedure Operative Standard per la tutela delle vittime di sfruttamento lavorativo, che rafforzino la sinergia tra gli attori coinvolti.
Viva soddisfazione è stata, poi, espressa dal Prefetto per il rafforzamento dello sportello Job matching che, attraverso la stretta collaborazione tra la Prefettura e il Centro per l’Impiego, e con il supporto del progetto FAMI Building Together, sta strutturando importanti meccanismi di incontro domanda-offerta di lavoro, nonché per le attività relative alle procedure di emersione dal lavoro irregolare, nell’ambito delle quali la provincia di Ragusa che è risultata seconda in Italia per numero di domande presentate nel settore agricolo, con circa 2.030 richieste pervenute, ad oggi ha già esitato, attraverso i competenti uffici (Ispettorato del Lavoro, Questura, Centro per l’Impiego) circa un terzo delle domande mentre sono in fase di svolgimento le convocazioni per il perfezionamento della procedura.
Tale attività istituzionale potrà dunque ulteriormente svilupparsi anche grazie al rafforzamento della Sezione provinciale della Rete Agricola di Qualità che , a seguito degli importanti esiti della riunione in argomento, ha individuato nel tavolo congiunto tra l’Assessorato al Lavoro e l’Assessorato all’Agricoltura e l’attivazione di uno sportello promosso dall’ INPS dedicato alle aziende iscritte alla Rete un ulteriore percorso virtuoso e di legalità finalizzato a promuovere un contrassegno di riconoscibilità dell’iscrizione alla Rete del lavoro Agricolo di Qualità e a rendere conveniente ed appetibile l’adesione alla Rete.
Solo attraverso una incalzante e convincente azione di sensibilizzazione nei confronti delle aziende, che dovranno percepire e sperimentare concretamente i vantaggi dell’iscrizione alla Rete, potrà avviarsi e diffondersi quella necessaria inversione culturale volta a soppiantare il fenomeno del caporalato e ad affermare il valore della legalità e ancor più della dignità umana.