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Vaccinazioni, PD Ragusa: “Necessario aumentare gli hub”

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“L’ASP e il Distretto Sanitario di Ragusa individuino presto altri centri per la vaccinazione oltre a quello già attivi; il sindaco Cassì, si faccia portavoce di questa proposta”. Lo chiedono dalla segreteria del Partito Democratico di Ragusa, commentando questi primissimi mesi di campagna vaccinale durante i quali, inevitabilmente, l’utenza ha lamentato dei disagi.
“Il dato che, più di tutti salta all’occhio – dicono dal PD – è che a fronte di una diffusione di poche migliaia di dosi a livello locale, le file dei cittadini che devono sottoporsi a vaccinazione sono enormi, così come il tempo d’attesa e, quindi, le polemiche fioccano nonostante lo sforzo enorme fatto dal personale sanitario. Appare chiaro che le difficoltà nascano principalmente dalla ristretta offerta di sedi vaccinali visto che a Ragusa si è scesi da quattro hub a due. Vero è che già è partita la campagna a domicilio per la fetta di popolazione più anziana e vulnerabile e che si sta cominciando a somministrare i vaccini perfino nelle parrocchie e anche negli studi dei medici di famiglia, ma se è vero anche che arriveranno prestissimo, complessivamente, circa tre milioni di dosi e considerando che lo scopo, ovviamente, è quello di raggiungere con le vaccinazioni il più alto numero di cittadini, ci sembra evidente che gli hub vaccinali aperti fino a questo momento sono insufficienti come numero. Inoltre, riteniamo che sia un errore far convogliare i destinatari dei vaccini negli studi dei medici di famiglia, perché questi sono già sempre pieni di pazienti in attesa di essere visitati per altre patologie. Da oltre un anno, ormai, ci preoccupiamo quasi esclusivamente di Covid-19, ma sono tantissime le persone che hanno necessità dei propri medici per altre ragioni e portare le persone negli studi dei medici di famiglia anche per la campagna di contrasto alla pandemia, a nostro avviso, potrebbe causare ulteriori disagi. D’altra parte si tratta di una campagna di vaccinazione di massa, non è paragonabile a quella antinfluenzale”.
“Per questo – concludono – chiediamo che siano individuati molti altri siti in cui vaccinare la popolazione, fornendo ai medici di famiglia (che ringraziamo per la disponibilità) dei luoghi idonei diversi dai loro studi e crediamo che per fare questo sia necessaria una rapida concertazione con l’ASP, il Privato Sociale e il Terzo Settore, sotto la Regia della Protezione Civile”.

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