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Ristori per “zone rosse”. Lettera aperta di Confesercenti Ragusa

Ai vertici nazionale e regionale dell’associazione di categoria sull’emergenza sanitaria da Covid- 19.
Tempo di lettura: 2 minuti

Lettera aperta di Confesercenti Ragusa ai Presidenti Nazionale e Regionale di Confesercenti sulla situazione di emergenza sanitaria che la provincia di Ragusa sta vivendo a causa del dell’epidemia da Covid -19.
“I positivi sul territorio –leggiamo testualmente nella missiva a firma del presidente e del direttore di Confesercenti Ragusa, Luigi Marchi e Massimo Giudice – aumentano di giorno in giorno e iniziano anche i decessi a causa del virus. Già dal mese di Ottobre la situazione sanitaria iniziava a precipitare fino alla dichiarazione da parte del Presidente della Regione Nello Musumeci di Vittoria “zona rossa”.
“L’anomalia – dice il direttore di Confesercenti Ragusa, Massimo Giudice- è che la zona definita rossa dal governo Regionale non coincide con i criteri e le agevolazioni della zona rossa del DPCM del 4 Novembre 2020 di Conte, in altre parole il decreto di Musumeci vieta di uscire ad eccezione dei casi in cui ci si debba recare sul luogo di lavoro “a) divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico e/o privato, nel territorio comunale, fatta eccezione dei casi in cui ci si debba recare sul luogo di lavoro (solo se non è consentito il lavoro in c.d. smart working), ovvero per l’acquisto e/o il consumo di generi alimentari e l’acquisto di beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria e/o per appuntamento presso studi professionali”. Tale affermazione – continua Giudice- oltre a mettere in forte difficoltà tutti esercenti e semplici cittadini, sta creando forte confusione considerato che non sono stati inseriti i codici ATECO. Infine tale “zona rossa” attuata da Musumeci non prevede nessun ristoro per le imprese danneggiate. Si richiede di poter usufruire delle agevolazioni delle zone rosse riconosciute dal governo nazionale, e di incentivare e promuovere il distanziamento sociale, con campagne di comunicazione che facciano comprendere alla popolazione che il virus esiste e si trasmette facilmente per via aerea. Importante, inoltre, come misura anti Covid è la prevenzione con l’uso di mascherina e disinfettante. La preoccupazione di tale richiesta sta nel fatto che la percentuale di positivi Covid rispetto al numero di abitanti della città di Vittoria è stato raggiunto da altri comuni in Sicilia e non vorremmo che altri territori siciliani si trovino come noi ad essere classificati per il Governo nazionale ‘zona arancione’ ma in realtà il governo Regionale attui una zona ‘pseudo rossa’ senza Ristori per le imprese colpite dal decreto”.

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1 commento su “Ristori per “zone rosse”. Lettera aperta di Confesercenti Ragusa”

  1. Tonino Spinello

    Sig. Giudice,
    Perdoni la mia insolenza, ma invece di fare una lettera aperta ai suoi superiori che al momento sono molto confusi, perchè non prende il suo sindaco/commissario e andate a sfondare la porta del Prefetto? Perchè non andate in Procura e fate valere i vostri diritti? Diritti che vanno a beneficio dei suoi concittadini. E oltretutto avete il dovere e il potere per fare questo!

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