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Lockdown a macchia di leopardo. Confcommercio. Danni ingenti

Tempo di lettura: 2 minuti

“La salute è il primo fronte di questa guerra ed è certamente il bene primario. Ma c’è anche il secondo fronte dell’economia. Questa nuova fase di lockdown a macchia di leopardo è destinata a produrre danni gravissimi con un costo economico e sociale non più sostenibile”. Lo dice il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, riprendendo le affermazioni, condivise, che arrivano dai vertici nazionali della confederazione di categoria e, in particolare, dal presidente Carlo Sangalli. “Sappiamo – continua Manenti – che i dati, sul fronte epidemiologico, sono negativi. Occorre spiegare, però, perché, dati alla mano, si ritenga di dovere intervenire limitando l’esercizio di tante attività che peraltro hanno adottato i necessari e concordati protocolli di sicurezza. Ma spiegare significa anche confrontarsi, ricercando una convergenza sulle scelte necessarie che richiedono il contributo di tutte le forze sociali e politiche per costruire, anche a livello territoriale, un percorso e una prospettiva condivisa. Esattamente, quel che, purtroppo, oggi manca”.
Il presidente Manenti sottolinea che, “al momento, ci si trova di fronte ad una delle crisi più gravi, difficili e complesse della nostra storia. Ecco perché – aggiunge – serve un piano strategico che vada oltre il perimetro dell’emergenza immediata. Servono più programmazione e più coordinamento per risolvere la crisi della sanità territoriale ed ospedaliera. Programmazione e coordinamento stanno registrando tutto lo stress dell’impatto della pandemia. Ma bisogna reagire con maggiore determinazione e continuità: perché disperazione e rabbia crescono. Precauzione, adeguatezza e proporzionalità sono i principi di riferimento per il contrasto dell’emergenza Covid 19. Principi ineccepibili. Ecco perché, oggi più che mai, è fondamentale che siano messi in campo indennizzi adeguati con procedure semplici e immediate. E moratorie fiscali e creditizie ampie ed inclusive. Ma servono pure ristori a fondo perduto con dotazioni e rimborsi rafforzati. Insomma, riaprire e ripartire deve essere l’obiettivo e l’impegno condiviso. Nessuno deve essere lasciato senza risposte e senza aiuto. Questa volta sbagliare è davvero vietato. Ne va della tenuta sociale della nostra provincia, del nostro territorio”.

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1 commento su “Lockdown a macchia di leopardo. Confcommercio. Danni ingenti”

  1. Tonino Spinello

    Presidente,

    “Serve un piano strategico……”
    Mi sembra che voi dell’associazione siete confusi e non poco. Fino a ieri parlavate di NON chiudere, oggi lo dite sottovoce e con il condizionale. Ma come pensate di essere credibili e ascoltati se nemmeno voi sapete cosa fare o qual’è il comportamento da adottare? Cercate di avere “tutti” un comune denominatore e poi avanzate le richieste che vanno fatte per il bene della salute e delle imprese! Se vi ritenete all’altezza fate la cosa giusta che va fatta, altrimenti limitatevi solo ai comunicati giornalieri, anzi in questo caso prendetevi un po di pausa e fate fare le cose a quelli più all’altezza e senza politicizzare il tutto. Molto spesso create solo confusione e molto spesso invece di essere propositivi, siete solo di intralcio!

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