
G.R. – L’Africa un continente con 54 stati ufficialmente riconosciuti a livello internazionale e oltre un miliardo di persone è stato risparmiato dalle peggiori conseguenze che il Covid-19 potesse arrecare alla popolazione, con tassi di mortalità e infezioni relativamente inferiori a quelli registrati altrove. Le restrizioni imposte dai governi per arrestare la diffusione del virus da maggio a luglio hanno contribuito a un calo di oltre il 50% dei contagi. Sono stati registrati circa 1,8 milioni di casi (stima approssimativa) e 43.700 morti, secondo un rapporto stilato dall’OMS. Proprio per far fronte all’emergenza coronavirus, l’assistenza agli altri servizi sanitari ha subito un brusco rallentamento. Da gennaio ad agosto, 1,3 milioni di bambini al di sotto di un anno di età, non sono stati sottoposti alle vaccinazioni antipolio e morbillo, rispetto allo stesso periodo 2019, ha detto Matshidiso Moeti, direttore dell’OMS per l’Africa. Moeti ha affermato che le campagne di immunizzazione contro il morbillo e la poliomielite fortunatamente in questi giorni sono riprese, ma è necessario fare di più. Oltre ad avere risorse sempre più limitate, dobbiamo migliorare l’accesso ai servizi sanitari del popolo africano”, ha concluso il direttore. Ad agosto, ci sono state 310 morti materne nelle strutture sanitarie, quasi il doppio del numero registrato nello stesso periodo nel 2019, a cui vanno aggiunte le 362mila donne che nella sola Nigeria hanno perduto le cure parentali (forse alcuni hanno preso la via del Mediterraneo) da marzo ad agosto 2020.
“Le cure parentali comprendono l’insieme dei comportamenti dei genitori (madre e padre) che servono a promuovere lo sviluppo e la crescita della prole”.