
Diversi scavi hanno portato alla luce ieri nello stato centrale messicano di Guanajuato, fosse comuni con i resti, per il momento, di una sessantina di cadaveri sepolti clandestinamente. Le autorità hanno detto che si tratta del più grande ritrovamento del genere nella città, afflitta da anni dalla violenza della criminalità organizzata. Le indagini sono partite in seguito alle denunce sporte dai parenti delle vittime. Il capo della Commissione nazionale di ricerca, Karla Quintana, ha detto che tra i resti ci sarebbero i corpi di almeno 10 donne, in maggior parte giovani e anche diversi adolescenti. “C’è ancora tanto da fare. Andremo avanti fino alla fine. Temiamo che ci siano altre fosse nei dintorni”, ha riferito alla stampa la Quintana. Si continua a scavare nella periferia della città di Salamanca, sede di numerose raffinerie, nonché di importanti case automobilistiche, diventata uno dei punti più critici in mano alle organizzazioni criminali in lotta per il controllo del territorio.