
Lo stato indiano del Bengala occidentale potrebbe diventare il più grande focolaio di coronavirus in India. I casi sono in costante aumento da quando una settimana fa è iniziato il festival Indù, Durga Puja. Durante i nove giorni di questa importante ricorrenza religiosa migliaia di persone adorano la dea Durga, visitano i quartieri per onorare i loro idoli, improvvisando accampamenti ovunque. Tutto questo accade, dopo che l’India aveva registrato dallo scorso settembre un forte calo delle infezioni. Gli infettivologi indiani hanno avvertito le autorità che ci potrebbe essere una nuova recrudescenza del virus non solo in questi ultimi 4 giorni del Durga Puja, ma ancora di più, a metà novembre, con il Diwali, “La festa della luce”. Mercoledì il ministero della salute del Bengala occidentale ha segnalato 4.069 nuovi casi di Covis-19. L’India ha attualmente un totale di 7,71 milioni di casi, il secondo più alto al mondo. Nonostante gli appelli lanciati dall’Alta Corte del Bengala Occidentale, che ha emesso un’ordinanza intesa a limitare l’ingresso dei fedeli in tende e strutture improvvisate, essi continuano a presentarsi al festival religioso in gran numero. “Molte persone si comportano in modo irrazionale” ha detto un medico consigliere dello Stato del Bengala. “Alcuni di loro non stanno nemmeno prendendo misure di sicurezza di base”. Dunque gli ultimi quattro giorni del festival per l’India diventeranno cruciali. Questo servirà al Paese a prendere le necessarie contromisure per la festa del Diwali in calendario a metà novembre. E che vera “Luce” sia.