
Con una deliberazione di Giunta l’Amministrazione Abbate ha modificato le competenze in materia di rilascio di autorizzazione per grandi strutture di vendita di prodotti non alimentari. La legge n. 28 del 1999 prevede che per l’autorizzazione all’apertura o all’ampliamento di esercizi commerciali fino a mille metri quadrati (medie strutture di vendita) per comuni fino a 100.000 abitanti la competenza è unicamente del Comune, mentre per quelli superiori a mille metri quadrati (grandi strutture di vendita) per comuni fino a 100.000 abitanti il rilascio dell’autorizzazione comunale è subordinata ad una conferenza di servizi, nella quale intervengono, oltre al comune interessato, la Regione Siciliana, l’ex Provincia Regionale, la Camera di Commercio, le organizzazioni sindacali delle imprese del settore.
“Senza specificare alcuna espressa motivazione logica – rileva Vito D’Antona di Sinistra Italiana -, con un complesso quanto strano e per certi aspetti forzato percorso logico giuridico, basato su parziali richiami a disposizioni nazionali, regionali, sentenze della Corte Costituzionale e del Tar Catania, la Giunta decide di estendere la procedura prevista per le medie strutture (1.000 metri quadrati) anche a quelle fino a 1500 metri quadrati, evitando esplicitamente, pertanto in quest’ultimo caso, la conferenza di servizi.
Dopo il recente provvedimento con il quale è stata snaturata la finalità della zona artigianale, trasformandola in un centro per la vendita di prodotti diversi da quelli realizzati dalle imprese operanti nell’area, l’Amministrazione Abbate modifica con un semplice provvedimento privo del parere da parte dell’ufficio e senza l’intervento del Consiglio Comunale, le competenze fissate dalla legge regionale in materia.
Riteniamo – conclude D’Antona – che il provvedimento debba essere immediatamente revocato per possibili profili di illegittimità e sull’argomento siano prioritariamente ascoltate le associazioni di categoria interessate.
Invitiamo i consiglieri di opposizione a richiedere una discussione urgente in Consiglio Comunale, trattandosi peraltro di atto di programmazione”.