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Crisi pandemia? I ricchi esultano….di Giannino Ruzza

Tempo di lettura: 2 minuti

 

Lo sapete chi è il “paperone” record man al mondo? Ma certo che lo sapete, il super miliardario americano Jeff Bezos, che “grazie” al dilagare della pandemia ha battuto tutti i record in fatto di profitti. Secondo  Forbes (rivista mondiale di economia)  il fondatore di Amazon (società valutata 1,68 trilioni di dollari di capitalizzazione) leader nelle vendite on line, il dilagare nel mondo della pandemia, ha racimolato la “modica” cifra di 200 miliardi di dollari.  Indubbiamente il lockdown negli ultimi 6 mesi  ha dato una mano notevole al gigante e-commerce vista la performance straordinaria delle proprie azioni quotate nella borsa americana. Un rally che pare non arrestarsi. Solo ieri in borsa si è portato a casa 2,2 milioni di dollari. Lo ha rilevato Forbes  che dal 1982 ha iniziato a monitorare la ricchezza dei miliardari sparsi nel pianeta.  Jeff  Bezos non si è scomposto nemmeno quando ha dovuto cedere una discreta “sommetta” alla moglie dopo il divorzio. Circa 64 miliardi di dollari sono andati all’ex Mac Kenzie Scott che a sua volta ha già devoluto una piccola parte del patrimonio a 116 enti di beneficienza per un importo di circa 1,7 miliardi di dollari. Pochino, ma sempre meglio di niente. Con Jeff Bezos in testa, la classifica Bloomberg Billionaire, vede al secondo posto Bill Gates di Microsoft con 121 miliardi di dollari, seguito da Mark Zuckerberg (anche lui al record con 100 miliardi) di Facebook  e Elon Musk (90,3 miliardi) di Tesla, recentemente passato dal quarto al terzo posto scalzando il patron di Louis Vuitton, Bernard Arnault. Per quanto riguarda il Bel Paese, la leadership mondiale spetta a Giovanni Ferrero, 29° posto con 32,9 miliardi di dollari. Al 56esimo posto troviamo Leonardo del Vecchio di EssilorLuxottica (20,4 miliardi)  Paolo Rocca (8 miliardi di dollari) gruppo Techint, si trova al 239° posto. Mentre Silvio Berlusconi (7 miliardi) patron di Mediaset mantiene il 278° posto.

E la classifica dei ricchi in Italia?

Secondo Forbes, invece, al quarto posto troviamo Stefano Pessina e al quinto Massimiliano Aleotti. “I quattro italiani più ricchi possiedono società di dolciumi, occhialeria, salute e farmaceutica: Ferrero, Luxottica, Alliance Boots e Menarini”. Su  Linkedin, il direttore de La7 Enrico Mentana, sottolineava come questi abbiano “rispettivamente 81, 85, 79 e 78 anni”, mentre i quattro americani più ricchi sono i fondatori di Amazon, Microsoft, Facebook e Tesla. Hanno 56, 64, 36 e 49 anni. Le loro aziende sono nate nel 1994, 1975, 2004 e 2003″. “Il problema italiano non sono le degnissime figure che ho citato, né tantomeno le loro aziende, che sono orgoglio nazionale”, aggiungeva Mentana, sottolineando come il problema italiano risieda nel fatto che da noi nulla o quasi sia nato di innovativo e al passo con quella rivoluzione digitale che ha cambiato il mondo. In tutti questi anni gli impegni pubblici o privati in termini di sostegno alle start-up o di incentivo a ricerca e sviluppo, sono stati “risibili per stanziamenti ed esiti” in un Paese che appassisce, mentre i vari partiti litigano sull’ultimo sussidio a pioggia” concludeva Mentana.

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