Cerca
Close this search box.

Venga fuori il colpevole….l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 6 minuti

E.A.

Salvini, Di Maio e Crimi continuano a fare pressione perché tre deputati (due della Lega , uno dei 5s ) escano allo scoperto per aver approfittato del bonus di 600 euro per le partite Iva. Pare ce ne siano altri due, un terzo della Lega e uno di Italia viva che avrebbero fatto richiesta del bonus senza però ottenerlo. Il presidente della Camera ha esortato i deputati a chiedere scusa e restituire il maltolto. Di Maio, sempre in prima fila se c’è da farsi pubblicità, è stato più duro: i responsabili del comportamento che getta discredito sull’intero Parlamento si dimettano e si rendano noti i loro nomi. Ma la privacy non lo consente. Se è così, “ i 5s firmeranno la rinuncia alla privacy”. Di Maio sa sempre come farsi apprezzare dai suoi fan e tenta di conquistare il consenso anche tra chi è diffidente: “non si può imputare ai commercialisti un comportamento scorretto che dipende solo dal cliente. Un abbraccio ai commercialisti”.  Alé.  Tra i fruitori del bonus, l’Inps ha incluso assessori e consiglieri comunali che hanno  avuto il diritto di accedere ai 600 euro visto che non fanno parte della schiera dei politici che percepiscono 13 mila euro al mese. Giusto precisarlo poiché ieri l’emiciclo del Parlamento era in subbuglio per la “scandalosa” condotta di colleghi “mascalzoni” che avrebbero infangato la reputazione  del Parlamento. Esagerazione che non avrebbe  del surreale, se le nostre classi politiche si fossero distinte per essere sempre state al di sopra di ogni sospetto. Certo,  accaparrarsi una cifra piuttosto modesta e destinata a chi ha sofferto davvero durante la pandemia, è meschino  quando si ha molto di più del piatto pieno per 365 giorni l’anno. Però, chi ha scritto la legge non ha previsto discriminazioni: il bonus era usufruibile da chiunque avesse una partita Iva. Conclusione: o si è sorvolato sul principio di selezione, o la legge è stata scritta male. Non è una novità in un paese in cui la burocrazia è tra le più inefficienti al mondo, come ha evidenziato Rampini nel commentare la cosa. “Andiamo a caccia di chi scrive le leggi, ha aggiunto, si può fare”. Negli USA, dove il giornalista vive, non vi è dubbio, in Italia si risolverebbe in una caccia dagli esiti sfortunati. Prendiamo ad esempio il tema trasparenza. Concetto che da noi collide con l’opacità sistemica in ogni ambito. Se ne parla e la si invoca ma si presenta con due strane facce: una è lo sputtanamento finalizzato alla demolizione del nemico attraverso la costruzione di notizie false spacciate per vere, l’altra è la commissione parlamentare d’inchiesta per far luce sulla verità.  Entrambe le versioni  portano lontano dagli obiettivi che pretendono di perseguire. Nel caso del bonus, la stranezza sta nel fatto che l’informazione è uscita a poca distanza dal referendum sul taglio dei parlamentari. Esortazione o minaccia a chi intendesse votare No?  Perché la considerazione banale ma fuorviante secondo cui  minore  il numero dei parlamentari, minori le mascalzonate, potrebbe fare presa sui votanti. Allora, chi può aver messo in giro l’informazione, se non chi è contro la casta. Ma quale casta? Quella dentro il Parlamento che prima era fuori? Rigurgito ghibellino che sa tanto di stantio. Eppure, chi, più di Tridico , presidente dell’Inps da cui la notizia è uscita, potrebbe avere più interesse a diffonderla? Ma Tridico si difende, mentre una parte del movimento  che gli ha assegnato quell’incarico afferma che la responsabilità è di chi ha concepito la legge, Pd e M5s. Non sarebbe comunque  la prima volta che il capo dell’Inps si trova in mezzo a un uragano. Chi ha buona memoria ricorda i dati farlocchi  da lui comunicati  sulla riduzione della povertà grazie al reddito di cittadinanza. In quell’occasione molti ne richiesero le dimissioni, come fa oggi Forza Italia, mentre Renzi accusa Tridico di essere totalmente impreparato e incompetente.  Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia,  si è detto sorpreso dell’efficienza dell’Inps nel procurarsi queste informazioni, contrariamente all’inefficienza dimostrata nel pagare i soldi della cassa integrazione. Supposizioni e considerazioni a parte, non serve essere clamorosamente intelligenti  per vedere nel grillismo un movimento antitetico alla ragione per costituzione, quindi  incompatibile con la realtà e con il pragmatismo che la realtà impone. Basti pensare che la Raggi si è ricandidata a sindaco di Roma.

430559
© Riproduzione riservata

I commenti pubblicati dai lettori su www.radiortm.it riflettono esclusivamente le opinioni dei singoli autori e non rappresentano in alcun modo la posizione della redazione. La redazione di radiortm.it non si assume alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti e fornirà, eventualmente, ogni dato in suo possesso all’autorità giudiziaria che ne farà ufficialmente richiesta.

1 commento su “Venga fuori il colpevole….l’opinione di Rita Faletti”

  1. Domani audizione di Tridico. Dovrà rispondere a tante domande tra cui come mai i nomi dei deputati coinvolti li avesse già dal mese di maggio nel cassetto. Evidentemente era tutto programmato. Intanto è saltato fuori stasera anche il nome del terzo deputato grillino coinvolto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

UTENTI IN LINEA
Torna in alto