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Smantellamento Agenzia delle Entrate. FP CISL alla mobilitazione

Anche in provincia di Ragusa
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Da anni, ormai, i sindacati, tutti, nessuno escluso, denunciano il progressivo smantellamento dell’Agenzia delle entrate. Con i pensionamenti al ritmo di 2.500 unità ogni anno, la paralisi dell’Agenzia è dietro l’angolo. Nell’autunno del 2019, da Ragusa (una delle province più carenti d’Italia) è partita una denuncia dei sindacati ed una protesta dei lavoratori che si è poi diffusa in altre parti d’Italia per denunciare le condizioni ormai insostenibili di alcuni uffici. Sono state organizzate assemblee, sit in pubblici davanti agli uffici che hanno dato visibilità mediatica alla protesta fino ad arrivare anche alle stanze del ministero dell’Economia con impegni precisi e garanzie di attenzione da parte dei viceministri Castelli e Misiani. “Le proteste di Ragusa e non solo – sottolinea il segretario generale Cisl Fp Ragusa Siracusa, Daniele Passanisi – ci hanno consentito di ottenere la proroga delle graduatorie degli idonei dei vecchi concorsi in scadenza a ottobre con garanzie di assumere tutti gli idonei come aveva già fatto l’Inps. E in più l’impegno ad assumere 2000 funzionari solo nel 2020 e poi altri 3000 nei successivi 2 anni. E però, sia le assunzioni da graduatorie degli idonei che i nuovi concorsi sono rimasti lettera morta (peraltro quelle assunzioni promesse non avrebbero affatto rafforzato l’Agenzia ma almeno garantito un turn over al 100% per uffici già in forte crisi compensando i pensionamenti). E’ vero che è intervenuto il coronavirus che ha bloccato tutto, ma sebbene impossibile fare nuovi concorsi almeno le vecchie graduatorie sarebbe stato possibile utilizzarle immediatamente. Intanto, durante il lockdown numerose unità di personale hanno continuato ad andare in pensione indebolendo ulteriormente gli uffici soprattutto del Sud dove l’età media è attorno ai 60 anni e le nuove assunzioni di giovani sono soltanto un miraggio. Nella generale situazione disastrata dell’Agenzia, quella della provincia di Ragusa è una delle peggiori d’Italia per età media e personale disponibile”.
E Giovanni Antonio Scrofani, responsabile dipartimento Funzioni centrali Cisl Fp Ragusa Siracusa, aggiunge: “Se in autunno la situazione era al limite del collasso, adesso, con gli ultimi pensionamenti, la nave ha iniziato ad affondare non disponendo ormai del personale indispensabile per gestire nemmeno i servizi essenziali (si pensi al caso emblematico dell’ufficio di Vittoria che da circa 30 persone pochi anni fa adesso è stato ridotto a 10 persone). Ormai tutti i funzionari gestiscono almeno 2 o 3 servizi in contemporanea con tensioni costanti sia con l’utenza che tra i colleghi. Ad aggravare tutto, l’epilogo della nota vicenda dei rimborsi Sisma ‘90 con una parte degli aventi diritto già rimborsati e migliaia di cittadini inferociti perché ancora non hanno ricevuto nulla e in fila quotidianamente davanti agli uffici per conoscere la loro situazione. Ancora in questi mesi l’idea del ministro Gualtieri di assegnare all’Agenzia delle entrate il gravoso compito di gestire il contributo a fondo perduto per il coronavirus con tutte le sue gravose incombenze collegate, senza considerare che l’Amministrazione non era già più in grado di assicurare l’ordinaria amministrazione. In questi ultimi anni un ben preciso progetto politico ha operato lo smantellamento dell’Agenzia delle entrate; sia il governo che la dirigenza di vertice pur avendo perfettamente presente la situazione degli uffici dell’Agenzia hanno volontariamente indebolito gli uffici. Bloccare le assunzioni in Agenzia delle entrate ha significato una perdita evidente per l’erario. Questa situazione ha determinato quindi la paralisi dei controlli fiscali con soddisfazione degli evasori che ora possono vivere sonni tranquilli (si pensi ai soli 16 funzionari che in tutta la provincia di Ragusa dovrebbero garantire la lotta all’evasione), ma lo smantellamento ha portato anche la conseguenza inevitabile di paralizzare pure i servizi importantissimi erogati dalla stessa Agenzia (si pensi ai rimborsi, alla registrazione degli atti, ai codici fiscali alla liquidazione delle dichiarazioni, alle successioni). Noi sindacati avevamo avvisato che senza un intervento deciso della politica sarebbe stato il disastro. Purtroppo, non siamo stati ascoltati ed ora la nave affonda e il danno per i cittadini, per i professionisti e per l’economica sarà disastroso”.
Sempre più spesso, intanto, i telefoni degli uffici squillano a vuoto, le mail e le pec non ricevono risposta e le pratiche si rallentano. “A settembre, intanto – prosegue Passanisi – si annunciano nuove e ancora più clamorose iniziative di protesta che vedranno insieme i sindacati con gli ordini professionali e le associazioni di categoria per chiedere un intervento deciso della politica allo scopo di dare alla provincia di Ragusa servizi fiscali efficienti e moderni. In attesa che ciò accada, giorni pesanti attendono i cittadini che si recheranno agli uffici, i professionisti che avranno difficoltà ad interfacciarsi con l’amministrazione e i lavoratori sempre più stressati, stanchi e in difficoltà”.

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