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Rotatoria Via Fieramosca a Ragusa. Vandalismo e controlli zero

Le riflessioni dei consiglieri comunali M5S, Antonio Tringali e Sergio Firrincieli dopo atto vandalico
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Un altro episodio di vuoto vandalismo si aggiunge alla lista dei fenomeni di scarsa educazione civica di molti giovani (si spera) ragusani. Ci stiamo abituando a vivere con ineducati di tutti i tipi, da quelli che lasciano i rifiuti agli angoli delle strade a quelli che pensano di abbandonare frigoriferi, reti da letto e materassi sulla pubblica via, a quelli che considerano i marciapiedi vespasiani per i loro animali da compagnia”.

Sono le riflessioni dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Antonio Tringali e Sergio Firrincieli, dopo il gesto vandalico che ha deturpato l’installazione artistica della rotatoria di via Fieramosca, in contrada Bruscè.

“L’ultima esibizione di questa tipologia di concittadini è stata quella di apporre una scritta, ‘rottami’, alla base
dell’installazione artistica della rotatoria di via Ettore Fieramosca. Non è questa certo la sede per valutare giudizi positivi e negativi sull’opera, che riteniamo, in ogni caso, un elemento di risveglio culturale in una città assopita già indipendentemente dal basso livello di attività culturale” sottolineano Tringali e Firrincieli che aggiungono:
“Saremmo favorevoli a installazioni cittadine di arte moderna, come quelle multicolori, geometriche, che abbelliscono gli spazi urbani di Milano; siamo, in ogni caso, per la legittimazione di scelte che chi governa può adottare, assumendosene le responsabilità. In passato abbiamo avuto le opere come quella che insiste su piazza Malta, come quelle di Cappello in piazza Poste, abbiamo avuto le pietre parlanti e colorate, le sagome metalliche, non meno inquietanti di questa installazione, come altamente inquietanti erano L e strutture di legno sul ponte nuovo che simboleggiavano il terremoto. È normale che le scelte di un amministratore possano non piacere, come non si può condividere la scelta della collezione di abiti d’epoca o la riqualificazione di una via o la statua di Pennavaria. Ma va considerato che promotori di questa iniziativa sono stati gli organizzatori di Festiwall, manifestazione pregevole che, con le sue realizzazioni, ha sempre rappresentato un valore aggiunto per il panorama urbano di Ragusa.
Come nel caso dei murales giganti sulle facciate si è fatto un lavoro egregio, soprattutto di progettazione, anche se con qualche scelta discutibile, come nel caso di quella del ponte vecchio o per altre immagini troppo legate a determinate ideologie, non del tutto e da tutti condivisibili.
Ma un soggetto non gradito o una immagine non accattivante non possono inficiare un progetto globale di riqualificazione urbana che, prima di tutto deve essere giudicato da persone competenti e non dal leone di tastiera della porta accanto”.
E i consiglieri pentastellati vengono alla questione attuale:
“Il problema del gesto incivile che ha tentato di criticare l’opera, deturpandola, non è il solo, perché, dopo qualche giorno, qualcuno ha provveduto, in maniera maldestra, a cancellare la scritta coprendola con un orribile strato di vernice nera.
Non solo il gesto incivile, anche la copertura indecente della scritta da parte di non si sa chi: in pratica, assoluta mancanza di controlli, c’è chi liberamente va a deturpare un’opera pubblica, c’è chi va a coprire la scritta indesiderata, la città è in mano al primo venuto che decide cosa fare come fosse nel giardino di casa sua.
E, a proposito di giardino, viene da pensare allo stato di manutenzione della rotatoria, del tutto abbandonata: ci pare di ricordare che accanto all’opera era stata posizionata una pianta che voleva essere una raccomandazione per gli amministratori ad abbellire la rotatoria e le annessioni con del verde pubblico che sarebbe servito a valorizzare l’opera. Si comprende che l’amministrazione, nei primi due anni di attività, ha provveduto solo allo sfalcio e al diserbo del verde pubblico, con poche piantumazioni nelle aree a verde, si è fatto molto di più in tema di alberature, ma manca, dappertutto, il tocco dei colori dei fiori. Facile immaginare come si potrebbe valorizzare ulteriormente l’opera e il sito con una opportuna progettazione del verde nella zona che, al momento, resta una grigia zona di svincolo, solo terra impenetrabile di automobili e mezzi commerciali”.

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