“Siamo seriamente preoccupati per i mancati segnali al mondo delle attività produttive locali e provinciali; mentre lo Stato ad oggi non ha fatto pervenire i sostegni economici a molte famiglie e alle imprese, c’è chi si sta rendendo conto che quando queste risorse perverranno, forse sarà troppo tardi. A questo Governo, evidentemente, sfugge l’importanza dei tempi di risposta. A molti non fa più paura il coronavirus, semmai la fame”. E’ quanto afferma il presidente del Movimento politico Sviluppo Ibleo, Andrea La Rosa, il quale sottolinea che, anche sul territorio locale e provinciale, ci si sta convincendo sempre più che è assolutamente insufficiente il decreto “Cura Italia”, predisposto dal Governo nazionale, rispetto ai danni economici e finanziari che sta provocando l’emergenza Covid-19. “Abbiamo, anche in questi ultimi giorni, avuto occasione di ascoltare umori e registrare i disagi dei rappresentanti di numerose aziende e di parecchi padri di famiglia. Ecco perché vogliamo fare sentire la nostra voce, sensibilizzare le organizzazioni di categoria, la politica e le istituzioni a vari livelli, sottolineando l’inadeguatezza dei provvedimenti e il rischio che quando la barca affonderà non ci saranno misure adeguate per contrastarne la colata a picco”. La Rosa ribadisce che non sono state tenute nella debita considerazione le legittime richieste del mondo produttivo. “I rischi – aggiunge il presidente Mpsi La Rosa – saranno nelle ripercussioni economiche che potrebbero essere drammaticamente negative anche per la realtà di Vittoria e per la provincia di Ragusa. Ma come, abbiamo a che fare con l’emergenza del Belpaese, l’assenza dell’Europa e il fatto che, da parte delle istituzioni che allo stato attuale governano l’Italia, non si riesca ad incidere con concretezza, con fatti e azioni efficaci, e arrivano misure del genere? Tempi lunghi, incertezze nelle misure annunciate e presentate, troppa burocrazia, nessuna semplificazione”. “E’ opportuno chiarire che anche a Vittoria – prosegue La Rosa – ci stiamo confrontando con una notevole perdita di fatturato da parte delle imprese operanti sul territorio comunale. E in più emergono ipotesi di fallimenti, aziende in crisi, potenziale perdita di posti di lavoro, mancanza di liquidità per imprese e famiglie. Insomma, tutte le attività produttive risultano essere in forte difficoltà. A fronte di tale situazione, molti paesi europei si sono dimostrati disinteressati e irresponsabili nel non voler sospendere le regole finanziarie, come previsto nei trattati. Occorre, però, la massima cautela e prudenza. Questa è una guerra e va assolutamente vinta, senza se e senza ma, mettendo in campo risorse finanziarie straordinarie. Le stesse che i rappresentanti politici che stanno al governo dovrebbero chiedere al presidente del Consiglio dei ministri, iniziando a porsi delle domande per dare risposte ai territori. Una cosa è certa. E cioè che la situazione, con il trascorrere dei giorni, diventa sempre più problematica”.
- 11 Ottobre 2024 -