
Il Governo ha dichiarato i propri porti “non sicuri”. Pozzallo vive, oltre al Covid 19, il dramma degli sbarchi dei migranti (appena ieri se n’è consumato uno, un ragazzo egiziano, positivo al coronavirus, è stato ospitato con altri 49 nell’hot spot) che i trafficanti di vite umane continuano imperterriti a gestire attraverso l’utilizzo di “navi madre” dalle coste libiche sino a poche miglia dalle coste italiane allorché i migranti vengono trasbordati su gommoni. L’avvocato Enzo Galazzo ha scritto al Presidente del Consiglio rilevando proprio questa problematica e questi aspetti. “Credo – scrive -che la risposta del Governo, a questo punto, possa essere una sola: accogliere questi disperati su una nave militare, assisterli, sottoporli a quarantena e ad ogni altro controllo sanitario e amministrativo provvedendo poi alla loro ricollocazione presso i cosiddetti “Stati Volontari”. Al tempo stesso, per dissuadere quegli sciacalli da nuove, analoghe iniziative, non rimane al Governo che schierare proprie navi militari al limite delle acque territoriali libiche per intercettare e sequestrare navi colme di clandestini. I migranti dovrebbero essere assistiti e ricollocati alla stregua degli altri arrivati oggi a Pozzallo. Credo che sia l’unico modo per arginare il fenomeno”.