
Il silenzio e l’assenza, sono i due elementi che hanno caratterizzato e caratterizzeranno le celebrazioni del Triduo Pasquale di questi giorni. Ieri, Venerdì Santo giorno in cui si ricorda la Passione di Gesù, l’azione liturgica e l’adorazione della croce è stata seguita da tutti tramite piattaforme social o attraverso la televisione. Diverse parrocchie a Modica si sono attrezzate per dare la possibilità ai numerosi fedeli di partecipare e vivere con fede, a distanza, i momenti più importanti in preparazione alla Pasqua.
Ieri sera, Papa Francesco ha presieduto la Via Crucis del Venerdì Santo, in una Piazza San Pietro vuota, come non era mai stata vista prima. Un papa in silenzio, vicino ai dolori del mondo e della gente, un volto visibilmente provato e assorto nella preghiera. Il Pontefice alla fine della Via Crucis non ha tenuto nessun discorso.
In quel silenzio e in quella piazza non è vero che non c’era nessuno: c’era tutta l’umanità. C’era tutto il mondo che soffre, geme e spera a causa di un nemico invisibile.
Le meditazioni lette durante la Via Crucis sono l’esempio tangibile di questa presenza straordinaria e particolare. Sono state scritte da detenuti, educatori, poliziotti, familiari di vittime: da persone vere. Testi che hanno sintetizzato in pieno i momenti terribili che l’umanità vive.
La Via Crucis, in piazza San Pietro, sarà ricordata non perché la piazza era vuota, ma perché tutta l’umanità era, idealmente, lì. Tutti presenti nessuno escluso. Il Covid-19 è un nemico comune e invisibile, che se preso sottogamba inchioda nella sofferenza e nella morte. Questa Via Crucis, come tutto il periodo di distanziamento per fronteggiare l’emergenza ha reso gli uomini persone vere e unite, che insieme combattano per la vita.