
Cgil, Cisl Uil unitariamente del Commercio Terziario e Servizi pongono l’attenzione sulle condizioni di lavoro di tutte quelle lavoratrici e lavoratori che svolgono la loro attività a stretto contatto con il pubblico, in particolar modo negli esercizi commerciali e nella grande distribuzione organizzata, anche in quei supermercati che ad ogni notizia di possibili restrizioni e limitazioni vengono presi d’assalto per assicurarsi scorte alimentari. “Chiediamo alle aziende e a tutti i datori di lavoro il massimo rispetto delle regole imposte dai decreti. Le imprese devono fornire ai propri dipendenti tutti i dispositivi di protezione individuale e garantire il rispetto di tutte le procedure utili alla salvaguardia della salute.
Le Lavoratrici ed i Lavoratori del settore della Distribuzione Alimentare, in osservanza ai decreti Legge emanati in questi ultimi giorni, stanno garantendo a tutta la collettività un servizio essenziale ed anche loro stanno vivendo un momento difficile per la preoccupazione e la paura della diffusione del contagio in considerazione del rischio al quale sono sottoposti ed allo stress conseguente/correlato. Considerato quanto sopra, fermo restando l’osservanza dei decreti, si chiede a tutti i Soggetti in indirizzo, di potere prevedere, anche tramite ordinanza, l’anticipazione della chiusura dei negozi di Distribuzione Alimentare in un orario che consenta alle Lavoratrici ed ai Lavoratori di potere raggiungere le proprie abitazioni in sicurezza e una riduzione delle aperture a partire dalle Domeniche. Inoltre, rivolgiamo un invito a fare una scelta etica e morale a tutte quelle attività commerciali che non vendono beni di prima necessità, ma che comunque sono autorizzati a rimanere aperti dalle ultime disposizioni del Governo. Li invitiamo a riflettere – conclude la triplice – sull’opportunità di chiudere come già hanno fatto sapientemente e spontaneamente alcuni grandi gruppi della nostra provincia. Anteporre la tutela della salute dei lavoratori alle aspettative economiche è segno di attaccamento al proprio capitale umano”