
Pronti i piani di emergenza sanitaria con cui l’Azienda sanitaria di Ragusa si sta preparando a fronteggiare una eventuale ondata di contagi da Covid-19. «Quattro scenari definiti – spiega il manager dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò -; al momento siamo nel primo scenario e speriamo di non dovere arrivare a quelli successivi. Tra 10 e 20 ricoverati si attiverà il piano B; con il piano C pronti a prendere un padiglione ospedaliero e con il.piano D a dedicare uno intero dei tre ospedali alle cure dal Covid 19. Stiamo lavorando a tutte le ipotesi. Avremo anche con l’ausilio dei medici ambulatoriali».
Pronti i piani di emergenza sanitaria con cui l’Azienda sanitaria di Ragusa si sta preparando a fronteggiare una eventuale ondata di contagi da Covid-19.
«Quattro scenari definiti – spiega il manager dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò -; al momento siamo nel primo scenario e speriamo di non dovere arrivare a quelli successivi. Tra 10 e 20 ricoverati si attiverà il piano B; con il piano C pronti a prendere un padiglione ospedaliero e con il.piano D a dedicare uno intero dei tre ospedali alle cure dal Covid 19. Stiamo lavorando a tutte le ipotesi. Avremo anche con l’ausilio dei medici ambulatoriali».
L’Azienda sanitaria locale ha già adottato misure specifiche per prevenire e contenere il contagio con la collaborazione dei capi distretto; interrotte le visite ambulatoriali non urgenti, inibito accesso agli informatori scientifici, inibito accesso ai parenti dei ricoverati, limitando ad un’unica persona e sempre la stessa, la possibilità di accedere.
«Solo un caso positivo al coronavirus al momento nel Ragusano, asintomatico e sotto controllo ma serve la responsabilità di tutti per evitare che ci siano contagi» ha detto il prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza al termine di un vertice convocato a Palazzo di Governo con sindaci, associazioni di categoria, vicari dei vescovi di Noto e Ragusa e direttrice del carcere oltre a forze dell’ordine e azienda sanitaria locale e finito ieri in serata. Al momento circa 500 persone si sono autosegnalate alle autorità preposte perchè rientrate dalle zone rosse indicate dal Dpcm del 8 marzo e sono in isolamento volontario. La situazione al carcere di Contrada Pendente è sotto controllo ha riferito la direttrice Giovanna Maltese; per attutire la disposizione di sospendere le visite dei parenti, la direzione ha concesso la possibilità ai detenuti di potere effettuare telefonate aggiuntive. Da oggi controlli interforze sul territorio per garantire osservanza disposizioni regionali e nazionali previste in tema di prevenzione e contenimento Covid 19.
4 commenti su “A Ragusa un solo caso: pronti piani di emergenza sanitaria”
Un solo caso nel ragusano. Bene. Potreste dare qualche dettaglio in più? Non dico nome e cognome ovviamente ma periodo e zone da attenzionare. Il ragusano è ampio ma poi non così tanto, serve sapere qualcosa in più per avere sempre più cautele. Grazie
Avere dettagli sul caso già verificato credo non porti a niente, se non al menefreghismo di chi penserebbe di vivere in una città al momento immune. Credo che le ristrettezze di questi giorni siano a tratti eccessive, e rispettarle non è sempre facile, ma è comunque giusto essere tutti vigili e rispettare le norme…: distanza tra persone, evitare luoghi affollati, etc.. Purtroppo chiunque di noi potrebbe avere un parente che è vigliaccamente fuggito su uno di quei treni affollati, dove se prima eri sano ora molto probabilmente sei un contagiato… e chi lo è non ha certo un lampeggiante in testa, e potrebbe benissimo essere asintomatico; potrebbe insomma essere chiunque, e contagiare chissà quante persone…
Il timore è che tra il 3/5 giorno ed il 12/16 giorno dalle contaminazione , tutti i rientrati dalle zone rosse potrebbero manifestare i sintomi da infezione .
Senza pensare a tutti coloro che nel frattempo sono venuti a contatto con altri individui a cui hanno trasmesso il coronavirus .
Che dire poi , di coloro che risultati positivi , da asintomatici hanno veicolato il virus . .
Considerato l’elevato numero di rientrati dalle zone rosse , in Sicilia si parla di oltre 15.000 , potremmo a breve trovarci circondati da migliaia di individui positivi .
Auguriamoci che non accada come con la “spagnola” .
Nonna Concetta aveva 16 anni , e raccontava che non si faceva in tempo a seppellirne uno che già ne era pronto un altro da portare via .
I cadaveri venivano portati via alla rinfusa su carri , cosi come ci riporta il Manzoni nei suoi Promessi Sposi .
La Spagnola , fu pandemica e colpi un quarto della popolazione di allora (500.000.000 su 2 miliardi ) e risulto letale a circa 50/100 milioni di individui .
https://it.wikipedia.org/wiki/Influenza_spagnola
A ri cu è figghiu?