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All’Antimafia, interrogativi su scioglimento consiglio comunale di Scicli

SCICLI. In una memoria di 10 pagine, inviata ufficialmente alla Commissione Regionale Antimafia, l’avvocato Bartolo Iacono(nella foto a destra) col sindaco del tempo Franco Susino)pone degli inquietanti interrogativi sul ruolo avuto dai servizi segreti, dall’ex senatore Giuseppe Lumia, dall’ex Presidente della Reione Siciliana, Rosario Crocetta, e da alcune componenti del PD di Scicli, riguardo all’ingiusto scioglimento per mafia del Comune di Scicli.
Ecco di seguito interrogativi posti all’Antimafia Regionale dall’avvocato Iacono, tra i maggiori conoscitori dell’intricata vicenda di questo sospetto scioglimento per mafia, risalente al 2015…


“Mi sembra doveroso rassegnare alla
Commissione Regionale Antimafia nell’ambito dell’inchiesta sul ciclo dei rifiuti alcuni
interrogativi (o interrogativi che la stesso commissione dovrebbe avanzare verso altre
istituzioni)
1) Chi si cela dietro gli userid Foca 648 e Foca 606, dell’AISI, che nei primi
giorni del mese di settembre 2013 hanno interrogato lo SDI con riguardo ai due
ultimi sindaci (Giovanni Venticinque e Susino Francesco), gli assessori all’ecologia e
i funzionari del settore ecologia e ambiente del Comune di Scicli ? E’ indagine
ordinata dalla Direzione dell’AISI o è una iniziativa extraistituzionale (di quelle che hanno riempito le pagine della sentenza del GUP di Caltanissetta Luparello proprio in
punto di avvesso abusivo allo SDI da parte di personale dell’AISI deviato ?).
2) Quale interesse aveva il sen. Lumia sullo scioglimento che ha interessato il comune
di Scicli, lui senatore eletto in un collegio della Sicilia occidentale (attese anche le
considerazioni svolte sul ruolo di Lumia nel settore del ciclo dei rifiuti e del sistema
che faceva capo a Montante e non solo, dall’ex assessore Nicolò Marino ?)
3) Perchè l’On.le Crocetta, Presidente al tempo della Regione Sicilia, il giorno stesso in
cui il governo deliberò lo scioglimento dichiarò che lo scioglimento si poteva evitare
se fosse stata accolta la proposta di candidare un suo uomo (appartenente alle forze
dell’ordine) per le successive elezioni comunali e che la diversa scelta da parte di
alcune forze politiche avrebbe reso quell’atto “inevitabile “ ? (sul punto c’è una
interrogazione parlamentare dell’On.le Giorgio Assenza, oggi componente della
Commissione) ?
4) A quale accordo si riferiva il consigliere comunale del PD quando nella seduta del
consiglio comunale del 20 febbraio scorso a chi gli ribatteva che le volontarie
dimissioni dei consiglieri non avrebbero comunque impedito lo scioglimento (come
era avvenuto in tanti altri comuni sciolti) interrompeva dicendo “no, non è così, c’era
un accordo “ (letterale) ?
Rimango a disposizione.
Scicli 26.2.2020
Distinti ossequi
Avv. Bartolo Iacono

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5 commenti su “All’Antimafia, interrogativi su scioglimento consiglio comunale di Scicli”

  1. Ieri è stato convocato , dal Presidente AntiMafia , l’unico giornalista che per primo scrisse sul “caso Scicli” per chiarimenti .
    Dallo stesso vorremmo sapere cosa è accaduto veramente , e le motivazioni di tutta la “messa in scena” di facciata .
    Chi ha letto le 10 pagine presentate a Claudio Fava , da ragioni in toto a questo allorchè fa riferimento l’esistenza ad un’antimafia di facciata .

  2. La Società Onesta potrebbe fare presente al Presidente Antimafia cosa sta accadendo in questa parte del territorio ibleo .
    Non abbiamo bisogno di “parate di facciata” , ma di Istituzioni vicino ai cittadini a Tutela e Salvaguardia delle Leggi e dei Diritti .
    A qualcuno dava fastidio una Procura a Modica , ed hanno spostato un Tribunale . . .
    Così facendo è molto più semplice controllare e gestire il territorio di “caccia riservata”. . .

  3. Ill.mo procuratore da quello che si legge a destra e a manca scritto da addetti ai lavori, da informati, diciamo anche da frequentatori di bar, è chiaro a tutti che qualcosa di grosso si nasconde negli anfratti della provincia babba.
    Mi chiedo se i tempi per scovare tutti non sono già maturi?
    Qualche dozzina di intercettazioni telefoniche, qualche esame di stato patrimoniale, una quarantina di estratti conto, la provenienza delle somme utilizzate nel pagamento dei beni aggiudicati all’asta quanto basta con l’aggiunta di quanto utile alla bisogna ed elaborato tutto potrebbero spuntare … le sorprese.

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