Il Tribunale Amministrativo Regionale ha rigettato la richiesta del Comune di Modica di sospendere il decreto regionale concesso in materia di prospezioni geofisiche ai fini di estrazioni petrolifere.
Quindi, mentre le grandi corporations condizionano la politica nazionale, anche la Giustizia amministrativa si rende sorda agli appelli delle popolazioni e dei territori, come è già accaduto per il MUOS di Niscemi, trincerandosi dietro cavilli astratti e meri formalismi giuridici.
Il giudizio, nel merito, deve ancora essere definito ma è chiaro che il rigetto della sospensiva dimostra l’insufficienza della via giudiziaria di fronte all’assalto dei grandi potentati economici in danno del nostro territorio e delle future generazioni.
“A questo punto le cose, non possiamo più attendere l’esito dei processi, perché nel frattempo le società petrolifere procederanno alle prospezioni, danneggiando il nostro comprensorio – denuncia Antonio Ruta del Comitato Cento Passi -. Per questo motivo chiediamo a tutti i sindaci del Val di Noto, alle popolazioni, alle associazioni ambientaliste, alle scuole, ai partiti politici, ai movimenti, alla deputazione regionale e nazionale, ai consigli comunali e all’opinione pubblica tutta, di intraprendere una mobilitazione popolare, pacifica e determinata, con l’obiettivo unico di spingere il Governo regionale alla revoca del decreto autorizzatorio.
Greta Thunberg, parlando al COP 25, ha detto che è necessario un cambiamento di mentalità e che questo cambiamento deve partire dalle persone, perché la democrazia è quella che viene esercitata dalle persone, ogni giorno e 365 giorni all’anno, e non solo in occasione delle elezioni.
In tante altre parti del mondo le mobilitazioni hanno già segnato vittorie storiche dei cittadini sulle grandi multinazionali del petrolio. Adesso tocca a noi! Adesso il nostro territorio ha l’imperativo categorico di reagire politicamente e democraticamente, con l’unico obiettivo di impedire che, per interessi economici di pochi, venga inferta una nuova e più profonda ferita ai danni della nostra amata Madre Terra”.
5 commenti su “Trivellazioni: il Tar rigetta istanza cautelare del Comune di Modica”
Dobbiamo pensare anche che per i Comuni interessati, qualora le prospezioni geofisiche dessero esito positivo per future trivellazioni, significano royalty. Per le casse comunali di Modica sarebbero provvidenziali visto l’alto debito. Guardiamo Ragusa che ha avuto per questo motivo la cassa sempre florida.
C’è sempre qualcuno che per sufficienza o faziosità trova il modo per inquinare i pensieri.
Ogni eventuale beneficio economico di vario genere non può essere pagato con la salute e la vita, addirittura, dalla popolazione locale e mondiale.
Vedi ILVA di Taranto.
Vedi GELA
Vedi AUGUSTA
Quindi si deduce che Ragusa prendendo le royalty (beneficio economico di non poco conto) dalle trivellazioni petrolifere che insistono sul suo territorio lo fa a scapito della ‘salute e la vita, addirittura, dalla popolazione locale e mondiale’.
Finiamola per favore.
Quando rinunceremo tutti per sempre all’uso dell’automobile e gireremo col calesse trainato dal mulo o cavallo allora riprenderemo questo discorso.
@ lettura 185
Lì si trivella soltanto rimandando ad altri la trasformazione e le sue conseguenze.
@ Ignazio Giunta.
Finalmente siamo d’accordo. Lo stesso che a Ragusa potrebbe accadere in un qualsivoglia Comune del Val di Noto a patto però che il gioco valga la candela; infatti se i giacimenti di petrolio dovessero esaurirsi in poco tempo è meglio lasciar perdere.