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Nasce anche a Ragusa il SILF CGIL. Massimo Nigro è il primo Coordinatore Provinciale

Anche a Ragusa si è costituito il SILF, il Sindacato Italiano dei Lavoratori Finanzieri. Questo è il primo passo nel processo di radicamento territoriale della prima sigla sindacale del Corpo della Guardia di Finanza anche in Sicilia. Massimo Nigro è il primo coordinatore provinciale della categoria.
Il SILF, è stato costituito a Roma lo scorso 27 febbraio, con l’assenso del Ministro dell’economia e delle Finanze. E’ un’associazione sindacale democratica costituita da lavoratori in servizio ed ausiliaria appartenenti alla Guardia di Finanza, il cui segretario generale provvisorio è Francesco Zavattolo.
Una sentenza della Corte Costituzionale dell’aprile 2018 ha sancito l’incostituzionalità della norma che fino a quel momento privava i lavoratori con le stellette delle libertà sindacali garantite alle altre categorie.
Il SILF, è il primo sindacato a costituirsi a tutela delle fiamme gialle, nasce per intercettare i problemi e i bisogni dei finanzieri.
Il ruolo sarà quello di affiancare e informare il personale della Guardia di Finanza, indirizzare i colleghi verso le scelte più opportune, offrendo disponibilità professionalità e servizi, ed elaborare soluzioni credibili e sostenibili da portare all’attenzione dell’amministrazione, nonché assicurare azioni concrete a favore del finanziere lavoratore e cittadino, dalle quali trarrà beneficio anche il Corpo.
In questa prima fase, sarà avviata una campagna di adesioni al SILF in tutto il territorio della provincia di Ragusa, oltre ai tanti servizi offerti anche grazie alla collaborazione di CGIL come precisato dal Segretario Generale della Provincia di Ragusa, Giuseppe Scifo in sede di costituzione.
I finanzieri della Provincia di Ragusa hanno il primo sindacato a cui rivolgersi affinché la libertà sindacale sia patrimonio di tutti.
“Finalmente anche i militari potranno godere delle libertà sindacali, commenta il segretario generale della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo, per troppo tempo ingiustamente negate. Continueremo a impegnarci affinché la riforma venga approvata rapidamente, senza però snaturare le indicazioni contenute nella sentenza dello scorso aprile”.

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