Dipasquale. Ora Musumeci vuole fare sua anche la metropolitana di superficie di Ragusa

“Dichiarazioni che lasciano basiti quelle del Presidente Musumeci e di esponenti del suo governo a proposito della metropolitana di superficie di Ragusa della quale parlano a proposito dell’acquisizione da parte del Comune ibleo dell’area dell’ex scalo merci”.
A dirlo il parlamentare regionale del Partito Democratico, on. Nello Dipasquale che è anche segretario dell’ufficio di Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana.
“In occasione di lavori per l’avvio della totale dismissione dell’area dell’ex scalo merci, acquisita dal Comune di Ragusa, Musumeci avrebbe dichiarato alla stampa che ‘dopo aver mostrato al territorio del Ragusano le prospettive di rilancio infrastrutturale e della mobilità a cui lavora il mio governo, a distanza di una settimana, ecco un altro degli impegni presi dal mio governo che oggi viene mantenuto’. Non ci pare – precisa l’on. Dipasquale – che il governo Musumeci abbia partecipato all’acquisizione dell’area ex scalo merci, ma quello che ci colpisce è il tenore di altre dichiarazioni contenute negli articoli di stampa odierni dove, nel contesto di una non meglio imprecisata svolta ferroviaria per la città, si parla della funzione strategica della metropolitana di superficie che si definisce ‘opera fortemente voluta dal Governo Musumeci’. Non si può che scandalizzarsi di fronte al tentativo mediatico di fare propria un’opera pensata e portata verso il compimento da altri”.
“La metropolitana di superficie – aggiunge Dipasquale – nasce da una idea di Giorgio Chessari, attorno alla quale hanno incessantemente lavorato uomini del partito, per anni. Grazie al mio interessamento, nella profonda convinzione dell’importanza dell’infrastruttura per la città, l’opera fu inserita, mentre ero sindaco di Ragusa, nel piano particolareggiato, mentre, continuando l’impegno per il mio territorio, grazie agli stretti rapporti con Renzi e gli uomini del suo governo PD, riuscii a far inserire l’opera nel decreto per le periferie, creando le condizioni perché il progetto potesse andare avanti”.
“Si potrà anche riconoscere l’attenzione che a questa opera è stata dedicata dal mio successore, il sindaco Piccitto e dall’attuale, Cassì – conclude – ma sentir dire che si tratta di una opera fortemente voluta dal governo Musumeci non può che deluderci per la leggerezza con la quale alcuni parlano in politica”.

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