Il GIP di Ragusa ha deciso di procedere ad incidente probatorio per fare maggiore chiarezza sulla vicenda dello stupro con sequestro di persona di una 30enne da parte di un vittoriese di 26 anni. Giovedi prossimo saranno sottoposti a confronto davanti al giudice per le indagini preliminari sia la vittima che il presunto autore, al momento rinchiuso nel carcere di Caltagirone, dopo il rigetto di una misura cautelare meno afflittiva da parte del Riesame di Catania. La persona offesa, assistita dall’avvocato Luca Strazzulla, continua a mantenere il riserbo, confidando nella giustizia e auspicando una celere definizione del procedimento.
La donna, avvicinata di notte con l’inganno dal 26enne di Vittoria mentre era alla guida della sua auto, si era fermata per capire cosa fosse capitato a quell’uomo che si sbracciava, chiedendo aiuto. Quest’ultimo aveva carpito la fiducia della vittima designata inventando di sana pianta un malore ai danni della moglie con la quale, in realtà, aveva solo litigato. Una volta dentro l’auto, l’uomo aveva svelato le sue reali intenzioni alla donna impotente, incredula e spaventata, anche perché minacciata con una grossa pietra dall’energumeno che si era pure messo al volante, fermandosi in un luogo isolato dove aveva fatto i suoi comodi. La donna non aveva potuto fare altro che assecondarlo, temendo per la sua stessa vita, e non riuscendo ad ipotizzare neanche un tentativo di fuga. La 30enne aveva finito di festeggiare il suo compleanno con gli amici, trovandosi all’improvviso catapultata in un incubo ad occhi aperti da cui era potuta uscire solo dopo che il 26enne l’aveva lasciata libera, dopo essersi fatti addirittura accompagnare a casa, come se nulla fosse. L’uomo è recidivo in quanto le stesse accuse gli erano state contestate nel 2018: in quel caso la vittima fu una prostituta. Secondo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ragusa “Il giovane ha un’indole gravemente sopraffattrice, tendente a sfruttare a proprio vantaggio le debolezze dell’altro sesso”.