
Molti modicani si trovano, oggi, alle prese con avvisi di pagamento e ingiunzioni del Comune, per asseriti mancati pagamenti dei tributi locali. Gli importi dei presunti crediti vantati dall’Ente, spesso già troppo alti rispetto alla qualità effettiva dei servizi, vengono poi indicati, negli atti, in modo generico e sono drasticamente aggravati da interessi e pesanti sanzioni.
Per i cittadini la “doccia fredda” delle richieste di pagamento si trasforma, quindi, in un vero e
proprio calvario, perché difficilmente essi riescono ad avere (o rassegnare) chiarimenti, presso l’Ufficio competente, sito nei locali dell’ex Posta, aperto solo due giorni alla settimana e per poche ore.
Ed ancora, la definizione agevolata delle (sole) ingiunzioni notificate nel 2016 e 2017, di cui alla delibera consiliare 57/2019, prevede la distribuzione del debito tributario in poche rate, il cui importo minimo è stato fissato in 200 euro. “Troppo per tantissimi privati cittadini che, proprio in questi giorni – dice Antonio Ruta di Cento passi per Modica – vengono subissati da altri avvisi e ingiunzioni, spesso per migliaia di euro, emessi agli inizi di agosto 2019.
Quanto sopra descrive un modo non corretto e soverchiante di gestire l’emergenza tributaria locale. Un’emergenza che, invece, richiede chiarezza, trasparenza e rispetto dei diritti del contribuente, perché ogni cittadino ha diritto di sapere con certezza cosa gli si chiede di pagare e deve potere verificarne l’effettiva debenza.
Sotto questo aspetto, quindi, invochiamo l’istituzione di uno “Sportello del Contribuente”, che sia terzo, autonomo ed imparziale rispetto al potere politico e che sia accessibile al pubblico per almeno 5 giorni alla settimana e per non meno di 6 ore al giorno.
Inoltre, invochiamo un sistema di effettiva agevolazione nella definizione delle pendenze tributarie locali, attraverso la previsione e concessione di un ampio termine di rateizzazione (anche fino a 72 rate, come accade a livello nazionale) con rate di importo mensile quanto più ridotto e accessibile. Peraltro – conclude Ruta – non possiamo non sottolineare che l’opaca gestione tributaria dell’attuale amministrazione è strettamente connessa alla sua altrettanto torbida politica di spesa, incompatibile con una reale azione di risanamento contabile dell’ente ed ostativa di un rapporto di piena collaborazione con i contribuenti e di reciproca fiducia”.