I consiglieri comunali di minoranza di Monterosso Almo intervengono per fare chiarezza e per ristabilire la verità dei fatti in merito alla situazione debitoria dell’Ente e alle responsabilità degli amministratori presenti e passati a seguito delle dichiarazioni del presidente della civica assise, D’Aquila.
“La ricostruzione sui “debiti Enel” fatta dal Presidente, seppur in parte romanzata e con diverse omissioni, è sufficientemente corretta (per una ricostruzione più fedele rimandiamo il lettore a pag.14 del Piano di Riequilibrio Finanziario dove sarà possibile trovare riscontro alle azioni intraprese dalla passata amministrazione le cui responsabilità appaiono tuttavia innegabili). Va ricordato, però, che sono stati proprio gli oltre duecentomila euro di debiti enel lasciati in eredità dall’amministrazione Sardo ad aver fatto innescare il meccanismo infernale del regime di salvaguardia che ha comportato il vertiginoso aumento del costo delle bollette rendendo estremamente difficoltoso il pagamento.
Ricordiamo inoltre allo sbadato Presidente – prosegue la minoranza consiliare – che purtroppo i “debiti enel”, per quanto ingenti, rappresentano “soltanto” un terzo dei debiti complessivi che gravano sul nostro Comune e che ammontano complessivamente a circa quattro milioni. Attribuire esclusivamente alla precedente amministrazione le colpe dell’attuale situazione deficitaria del nostro Ente non solo è indice di scarsa onestà intellettuale ma rappresenta, questo sì, “un tentativo scellerato, patetico, privo di fondamenta e che rasenta il ridicolo”. Proprio nel tentativo auspicato dal Presidente di “dare a Cesare quello che è di Cesare”, ricordiamo a lui ed al suo entourage che la corresponsabilità di una parte considerevole della massa debitoria che grava sulla nostra comunità è attribuibile a diverse scelte “scellerate” (zona artigianale, espropri, e molto altro) compiute dal suo pupillo nell’arco della sua pluriennale carriera di amministratore. La persona indicata dal Presidente come colui che ci farà “uscire dal baratro” è, ad oggi, colui che in quel “baratro” ci ha spinto con entrambe le mani. Un Salvatore di nome ma non di fatto. L’elenco dei debiti presenti nel Piano di Riequilibrio Finanziario non smette di ricordarcelo. “
