Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana dispone gli incombenti istruttori e nomina il Prefetto di Palermo quale verificatore, per stabilire se annullare le ultime elezioni amministrative di Rosolini. In buona sostanza il Cga ha accolto il ricorso di Concetto Di Rosolini, rappresentato e difeso dall’avvocato Pietro Aglianò, all’epoca candidato a sindaco(l’elezione al primo turno fu vinta dal candidato Giuseppe Incatasciato, che aveva ottenuto 4947 voti, pari al 41,047%). Di Rosolini ottenne 2889 voti e aveva di conseguenza chiesto l’annullamento del verbale delle operazioni elettorali e, per un verso, la ripetizione delle elezioni in relazione ad un consistente numero di sezioni e, per altro verso, la correzione del risultato assumendo che da tale correzione potrebbe conseguire il mancato raggiungimento, da parte di Incatasciato, della soglia del 40% e quindi la necessità di procedere al ballottaggio. A sostegno della prima domanda, i giudici palermitani hanno dedotto la circostanza che in diverse sezioni non vi sarebbe stata corrispondenza tra il numero degli elettori che hanno votato e le schede scrutinate e che ciò rivelerebbe il pericolo che i risultati elettorali fossero alterati. A sostegno della seconda domanda si è dedotto che sarebbero state validate una serie di schede nulle, ovvero non sarebbero state attribuite al ricorrente, per cui erroneamente il candidato Incatasciato avrebbe raggiunto la percentuale del 41,07%, sufficiente a evitare il ballottaggio. Il Tar, con sentenza n. 2365/2019, aveva dichiarato il ricorso inammissibile ritenendo che le domande non fossero tra loro coordinate e che gli elementi forniti a loro fondamento fossero generici. In buona sostanza il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale, nominando il Prefetto di Palermo quale verificatore, ha rinviato per l’esame della relazione all’udienza pubblica del 27 febbraio 2020.
- 9 Novembre 2024 -