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Presentato a Pozzallo “Ponte di Genova” di Michele Giardina

È stato presentato a Pozzallo il nuovo libro del giornalista e scrittore Michele Giardina “Ponte di Genova”: un’opera letteraria di particolare interesse che, partendo dal crollo del viadotto Morandi, fa riferimento alla situazione generale dei ponti e di altre opere pubbliche nel Paese.
Dopo i saluti istituzionali (Enzo Cavallo per l’associazione Confronto che ha organizzato la serata e Roberto Ammatuna, sindaco del Comune di Pozzallo che ha patrocinato l’evento) sono intervenuti la prof.ssa Lucia Trombadore, che si è soffermata sulla cultura della responsabilità e sulla speranza di un mondo migliore che ci deve accompagnare sempre; il prof. Corrado Monaca, tecnico del settore, nel trattare il tema delle opere pubbliche, ha posto precise domande su chi le costruisce, le controlla e controlla i controllori. Ha quindi ironizzato sull’amena decisione di affidare oltre trentamila viadotti alle province, le cui competenze non risultano essere adeguatamente sostenute sul piano finanziario. Il prof. Gino Carbonaro, nell’esaltare le qualità di scrittore di Giardina, ha sottolineato la sua straordinaria capacità di esaminare con grande sensibilità umana e professionale la realtà di un Paese malato e di avere creato le condizioni per l’apertura di un dibattito sulle responsabilità, spesso impunite, che sono alla base di centinaia di disastri, nonostante progetti colossali e chilometriche relazioni tecniche formalmente impeccabili. La dott. ssa Giuseppina Pavone ha affrontato gli aspetti umani e sociali di tragedie annunciate per responsabilità di persone che operano senza scrupoli, alimentando interrogativi senza risposte sollevati da una società sempre più preoccupata.
La prof.ssa Grazia Dormiente ha esaltato il linguaggio utilizzato dall’autore per la elaborazione di un diario-inchiesta di grande interesse che mette in luce il suo elevato codice espressivo ispirato da una sorprendente pluralità di saperi.
Le relazioni sono state intervallate dalle magistrali letture di alcuni brani del libro a cura dell’attrice Tiziana Bellassai.
I lavori, moderati dalla giornalista Valentina Maci , sono stati conclusi dall’autore Michele Giardina che, riferendosi alle sempre maggiori tragedie annunciate, ha parlato dei responsabili rimasti il più delle volte impuniti e dell’inquietante tentativo portato avanti in questa occasione di coinvolgere nella costruzione del nuovo ponte la società Autostrade, sicuramente non estranea alle responsabilità del crollo.
“Siamo stanchi di elencare disastri, di parlare di morti, di responsabilità non punite – ha proseguito . Per voi che lo Stato siete, è arrivato il momento di uscire dagli uffici e prendere contatto con la realtà vera, fatta di persone chiamate a misurarsi ogni giorno con i problemi non facili della quotidianità”.
Giardina, fra gli applausi del pubblico presente, ha quindi auspicato la nascita di nuovi percorsi di vita per un pronto riscatto dell’umanità che palpita e soffre.

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